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Vittoria da record, nuova proprietà e squadra in crescita. La Ternana di Ignazio Abate sembra aver passato indenne la tempesta e adesso con il mare decisamente più calmo, almeno a livello societario, prepara la trasferta di Arezzo contro la squadra dell’ex Troise che viene da tre vittorie consecutive. “Il nostro pensiero è andare a fare una grande partita” dice mister Ignazio Abate alla vigilia della partita.

In conferenza stampa si parte da mercoledì scorso. Mister, è stato difficile gestire questo 8-0 da record? “Capisco l’entusiasmo dei tifosi ed è giusto che sia così. Noi dobbiamo essere razionali, dobbiamo raccogliere questo calore dei tifosi ma non possiamo farci trasportare. Però già il mattino dopo ho visto gli sguardi giusti, i ragazzi sanno di aver approcciato bene, ma non si devono far abbindolare. Sono tutti ragazzi di esperienza, vogliono fare una grande stagione”.

La Ternana di Abate non colpisce solo per il gioco, ma anche per il carattere. E Abate pesca nel cassetto dei ricordi: “Ho smesso di giocare a 33 anni per un problema fisico, prima avevo avuto problemi alla vista quando fisicamente stavo benissimo. Avrei voluto continuare a giocare ancora per qualche anno ma non è stato possibile. Conosco gente che ha vinto Champions League a 35 anni e che si è ritrovata in cicli vincenti quando invece pensava di essere a fine carriera. Il calcio è così, è strano ma ti dà quello che ti meriti. Per questo dico ai ragazzi di impegnarsi al massimo perchè prima o poi i risultati arrivano. Succede che squadre fanno il doppio salto, è difficile ma dobbiamo crederci. E’ quello che dico sempre ai ragazzi, pensiamo partita per partita e cerchiamo di ottenere il massimo”.

L’infermeria piena a centrocampo potrebbe essere un problema: “Quelli di Aloi e Damiani sono due infortuni lunghi e pesanti ma non dobbiamo piangerci addosso, siamo in fiducia e sono tranquillo. Ho ragazzi intelligenti e disponibili, viviamo alla giornata e solo il lavoro può portarci frutti”.

Il reintegro di Viviani o pescare dal mercato degli svincolati? “Sono due possibilità ma non abbiamo fretta, non dobbiamo mettere gente tanto per metterla. L’argomento lo abbiamo accennato con il direttore ma non siamo entrati nel merito perchè non è il momento, bisogna capire come si evolve l’infortunio di Aloi. In questo momento facciamo affidamento sui ragazzi che abbiamo, siamo convinti dello spessore umano e se dovremo cambiare assetto lo faremo. Ma la cosa più importante è il gruppo a disposizione. Viviani è un ragazzo eccezionale, partecipe, sta sempre nel gruppo ma dobbiamo valutare bene le condizioni”.

Le condizioni di Corradini? “Sta molto meglio, decideremo domani. Romeo è un ragazzo che ha tanto entusiasmo, sempre a disposizione della squadra, il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere. Può fare qualsiasi cosa, ma con le sue caratteristiche. Nel centrocampo a due non si esaltano le sue caratteristiche, è uno che aggredisce gli spazi e la profondità”.

Chi nella rosa può cambiare ruolo? “Qualche idea su qualche giocatore ce l’ho, non mi precludo niente. Non vado con i paraocchi, giocherà chi vedo pronto. Allenarsi in un certo modo è diventata la normaltà e questa è la base per fare bene.

L’attacco dell’Arezzo è strutturato, la nostra difesa non altissima: “Ogni squadra ha i suoi pro e contro, recuperiamo in lettura di situazione e nei duelli quello che perdiamo in struttura. Loiacono e Capuano stanno facendo benissimo”.

Che partita sarà? “Vogliamo dare la nostra impronta alla partita, una trasferta ostica e lo dicono i precedenti ma noi vogliamo ribaltare i numeri. L’Arezzo è costruito per fare un campionato importante ma non vogliamo essere da meno, consapevoli che dovremo soffrire ma questo non ci spaventa. Abbiamo il gruppo, lo spirito e le nostre armi. Ci vorrà la versione migliore di noi stessi, ma la squadra l’ho vista umile. Dopo tanti anni sarebbe una soddisfazione che i miei ragazzi meriterebbero per come lavorano e anche per la classifica sarebbe importante. Dobbiamo essere felici nel far fatica, se avremo quella mentalità metteremo un altro mattoncino importante nel percorso di crescita”.