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Si traduce in un vero trionfo per l’Italia il Mondiale 3D di tiro con l’arco disputato in Umbria tra Terni, Stroncone e Carsulae, sia da un punto di vista organizzativo che agonistico. Il medagliere si è tinto d’azzurro e i numeri parlano chiaro. Dopo il titolo mondiale della squadra maschile vinto ieri, dopo l’oro, l’argento e i due bronzi nel mixed team di mercoledì, l’Italia ha concluso oggi le finali individuali portandosi a casa anche 4 ori, 2 argenti e 2 bronzi.

In una cornice storica che rimarrà nella memoria di tutti i partecipanti, considerando che il palcoscenico delle finali è stato il parco archeologico di Carsulae, l’Italia è stata l’assoluta protagonista della rassegna iridata salendo sul primo gradino del podio del medagliere: in totale sono 14 i podi italiani (6 ori, 3 argenti, 5 bronzi), mentre l’Austria al secondo posto conta 9 medaglie (4 ori, 2 argenti, 3 bronzi). Francia e Spagna si condividono la terza piazza, entrambe con 1 oro, 2 argenti e 1 bronzo.

A far risuonare nella giornata odierna per ben quattro volte l’inno italiano nell’anfiteatro romano di Carsulae sono stati Cinzia Noziglia nell’arco nudo, Elisa Baldo nel compound, Cecilia Santacroce e Giuliano Faletti nel longbow. A questi ori si aggiungono l’argento di Iuana Bassi in una finale tutta azzurra nel longbow, l’argento di Sabrina Vannini nell’istintivo, i bronzi di Nicola Kos nell’istintivo, di Giuseppe Seimandi nell’arco nudo e di Marco Bruno nel compound.

LONGBOW – La prima finale di giornata ha visto impegnata Giulia Barbaro che era stata superata in semifinale dalla compagna di squadra Iuana Bassi 29-26. L’azzurra si è quindi giocata il bronzo contro l’argentina Martina Noale e, al termine di un match equilibrato, la vittoria se l’è presa l’atleta sudamericana che ha chiuso la partita 21-18. La differenza l’ha fatta la terza piazzola, dove Barbaro colpisce il 5 e Noale l’8: un risultato che non può nascondere la delusione dell’azzurra che in carriera ha vinto tre titoli iridati nel 2005, 2009 e 2017.

La sfida per il titolo mondiale è stata comunque una questione tutta italiana: oltre a Iuana Bassi, vincente sulla Barbaro, si è guadagnata la sfida per l’oro anche Cecilia Santangelo, brava a superare in semifinale Noale 40-31.

Dopo i primi due tiri le due azzurre si ritrovano sul 13-13, ma Santangelo nella terza e quarta piazzola riesce a distanziare la compagna di nazionale chiudendo la partita sul 31-23, frutto dei parziali 8-5 e 8-10 in suo favore. Un risultato che vale un oro e un argento per l’Italia e un’emozione difficile da descrivere per Cecilia Santangelo che bagna il suo esordio in maglia azzurra con un titolo mondiale arrivato contro i pronostici.

Anche nella competizione maschile l’oro resta in Italia e a recitare il ruolo di protagonista è Giuliano Faletti che, dopo aver superato in semifinale lo statunitense Butts 36-31 (che ha poi vinto il bronzo), affronta nella finalissima il francese Guillame Quetel superandolo 28-26. Al primo tiro la sfida è in parità (5-5), poi Faletti passa in vantaggio chiudendo la seconda piazzola 10-8, il transalpino si rifà sotto aggiudicandosi il terzo parziale 8-5, ma l’azzurro non trema e si aggiudica lui la partita con l’8-5 in suo favore nell’ultimo bersaglio.

ARCO ISTINTIVO – Conclude invece con l’argento Sabrina Vannini: la portacolori degli Arcieri Città di Terni, società organizzatrice dell’evento, ha superato in semifinale 38-31 l’ungherese Piroska Gyorgyne Kereszt (che ha poi vinto il bronzo) ed ha affrontato nel match per il titolo mondiale l’austriaca Claudia Weinberger che ha avuto la meglio 26-23. Per Vannini si tratta comunque di un altro importante alloro internazionale, considerando che lo scorso anno aveva vinto il bronzo europeo e nella precedente rassegna iridata si era fermata al quarto posto.

Nella prova maschile l’Italia mette in bacheca un’altra medaglia e lo fa con un altro esordiente. Parliamo del bronzo di Nicola Kos, anche lui portacolori della società ternana. Il giovane atleta azzurro aveva perso la semifinale 40-38 con il britannico Jed Cullen, che ha poi preso l’argento superato in finale di misura dall’austriaco Klaus Grunsteidl. Kos si è ripresentato sul percorso contro lo statunitense Kenneth Rienas con la convinzione di potersi prendere il bronzo e riesce nell’impresa di salire sul podio guidando la partita fin dalla prima piazzola, andando a vincere 35-29.

ARCO NUDO – Il terzo titolo iridato di giornata arriva grazie alla punta di diamante dell’arco nudo azzurro Cinzia Noziglia che, dopo la vittoria ai World Games, partiva con il peso di essere l’atleta da battere. L’arciera delle Fiamme Oro ha superato in semifinale l’austriaca Susanne Steininger Borbath-Vanko 39-34 (che ha poi vinto il bronzo), per poi andarsi a giocare il primo gradino del podio con un’altra austriaca, Rosemerie Leitner.

Il match decisivo per Noziglia inizia in salita, l’avversaria si prende subito 3 punti di vantaggio (11-8), ma la campionessa ligure accorcia le distanze vincendo il secondo parziale 10-8 e, dopo il 10-10 al terzo bersaglio, tutto si decide all’ultima piazzola: Noziglia colpisce l’8, pensa che l’avversaria possa far meglio, ma l’austriaca con un 5 permette il sorpasso dell’azzurra che va così a conquistare il suo secondo titolo mondiale dopo quello vinto nel 2015, sempre a Terni.

Nel maschile arriva invece il bronzo di un altro mostro sacro di questa divisione, il portacolori delle Fiamme Azzurre Giuseppe Seimandi che, dopo l’argento vinto nella scorsa edizione della rassegna iridata, ma gareggiando nella divisione compound, si va a prendere un ottimo bronzo. Seimandi, che nel suo palmares vanta un titolo mondiale con l’arco nudo nel 2007, aveva perso la semifinale contro il canadese William Melnik 40-37 ed è andato a giocarsi il terzo posto con lo statunitense Daniel Colloms, andando a vincere tutti e tre i parziali, a parte l’ultimo, quando il bronzo era già in cassaforte, col risultato finale di 39-33.

Il titolo iridato lo conquista il francese David Jackson.

COMPOUND – Le ultime finali di giornata sono quelle dedicate al compound e anche in questa divisione l’Italia era arrivata a giocarsi il podio con più di un atleta. La prima medaglia sfuma ed è quella di Irene Franchini che, dopo essere stata superata in semifinale dalla svedese Ida Karlsson dopo lo spareggio 40-40 (5-10), torna in campo per il bronzo contro la campionessa mondiale uscente Ingrid Ronacher 34-30.

Alla delusione dell’atleta delle Fiamme Azzurre per non essere riuscita a bissare il bronzo vinto nel 2019 a Lac La Biche, fa da contraltare la vittoria del titolo iridato di Elisa Baldo. L’arciera padovana prima supera in semifinale Ingrid Ronacher allo spareggio 40-40 (10*-10) e poi riesce a fare altrettanto anche nella finalissima, l’unica conclusa allo shoot-off: le due contendenti arrivano al termine delle quattro piazzole sul 39-39 e nella freccia decisiva, entrambe centrano l’11, ma quello dell’azzurra risulta di pochi millimetri più vicino al centro, quel tanto che basta per far risuonare per la sesta ed ultima volta in questo mondiale l’inno di Mameli.

La giornata di gloria degli azzurri si conclude con il bronzo conquistato da Marco Bruno. L’atleta piemontese era stato superato in semifinale allo spareggio dall’austriaco Nico Wiener 40-40 (11*-11) che ha poi vinto il titolo mondiale battendo l’ungherese Laszlo Szijarto. Nonostante la delusione per una semifinale persa sul filo dei millimetri, Bruno trova la forza di reagire andando a vincere 43-41 sull’austriaco Klaus Bitterman.

Il giusto modo per concludere una rassegna mondiale da applausi.