
“Le ‘stanze dell’affettività’ in carcere già dal prossimo 18 aprile potrebbero avere concreta attuazione in alcune sedi quale quella di Terni”. A riferirlo è il segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp), Leo Beneduci, facendo riferimento ai luoghi riservati agli incontri di un detenuto con la propria moglie o compagna, le cui regole sono state stabilite dalle linee guida recentemente emanate dal Dap a seguito di un pronunciamento della Consulta.
“Mentre nelle sezioni ad Alta sicurezza si ampliano le proteste dei detenuti sulle improvvisate chiusure delle celle, nel contempo si spalancano le porte delle cosiddette ‘stanze dell’affettività’ che di amore non hanno nulla. È un’interpretazione offensiva della sentenza costituzionale, ridotta a mera licenza per rapporti sessuali senza alcun supporto sanitario e trattamentale che giustifichi la finalità rieducativa”, sostiene Beneduci, che denuncia “il rischio concreto per le donne: molte compagne o mogli di detenuti, soprattutto quelli appartenenti alla criminalità organizzata, potrebbero sentirsi costrette a sottoporsi a questi incontri per timore reverenziale. Il Dap sembra ignorare completamente questa realtà, scaricando ogni responsabilità sul personale già in grave difficoltà”. (ANSA)