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I consiglieri comunali ternani del gruppo di Fratelli d’Italia hanno presentato una interrogazione sulla possibilità di utilizzare, come energia a basso costo per l’Ast, la risorsa della centrale Edison.
Eccone una sintesi. “Premesso che il caro-energia rappresenta un grave problema per il sistema produttivo italiano, del quale compromette la competitività – affermano i rappresentati di Fratelli d’Italia – e tenuto conto del fatto che, a questa situazione di contesto, a livello locale lo stesso problema resta il nodo irrisolto che finora ha pregiudicato la sottoscrizione dell’Accordo di Programma da parte della proprietà dell’AST, riteniamo che una soluzione strutturale di questo problema potrà intervenire solo dal 2029, con la gestione della centrale di Galleto affidata ad una società pubblico – privata  che fornisca alle aziende del territorio energia a tariffe agevolate. Si rende necessario quindi adottare nel frattempo delle soluzioni – ponte per arrivare a quella data, soluzioni delle quali hanno parlato, a mezzo stampa e sui social, sia il Sindaco Bandecchi che l’assessore Cardinali, individuandone una possibile nella piena funzionalità della centrale Edison che alimenta il Polo chimico ex Polymer”.

“Questa proposta del sindaco Bandecchi – proseguono i consiglieri di Fratelli d’Italia – presuppone però, per la sua concretizzazione, il funzionamento a pieno regime della suddetta centrale, e quindi un potenziamento della medesima, per realizzare il quale sarebbero necessari, a monte, interventi di adeguamento sicuramente numerosi, verosimilmente a carico della proprietà dell’impianto, ovvero la Edison”.

“Chiediamo quindi – affermano gli esponenti di Fratelli d’Italia a Palazzo Spada – di sapere quale sia stato il livello di interlocuzione tra l’Amministrazione comunale e la Edison, e se ed in quali termini la società Edison abbia condiviso tale proposta e attraverso quale manifestazione di interesse, e vogliamo anche conoscere quale è il piano economico – finanziario dell’operazione di adeguamento della centrale, ed anche da chi dovrebbero essere sostenuti i relativi oneri e come si prevede che gli investimenti necessari possano essere ammortizzati. Chiediamo di conoscere anche quale sarebbe l’economicità dell’operazione  nella prospettiva di una cessione a prezzi agevolati dell’energia prodotta, oltre a quale sia stato il livello di interlocuzione con il governo e, nello specifico, con i Ministeri competenti, e se vi sia stata, altresì, condivisione in tale sede e attraverso quale manifestazione di interesse ed infine quale sia stato il livello di condivisione della proposta in questione con la famiglia Arvedi, anche considerato che tutta l’operazione produrrebbe per le acciaierie, in linea del tutto teorica, quando dovesse andare a pieno regime, come massimo risultato, una riduzione del 30% sul 10% del fabbisogno dell’azienda”.