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Sono ormai circa 4.500 i celiaci in Umbria e – con un incremento medio delle diagnosi annuo del 5% ed una media di un centinaio di nuovi casi l’anno – presto sarà sfondata la soglia dei 5.000. I dati parlano chiaro. Nel 2023 erano 4.410 le persone affette da celiachia in Umbria, nel 2022 i celiaci erano 4.175, nel 2021 3.996, nel 2020 3.821, nel 2019 3.707. È una patologia recente che deve essere ancora conosciuta e che necessita di essere approfondita.

“Continua ad aumentare il numero dei celiaci nella nostra regione ed in tutta Italia. Questi dati confermano quello che da sempre diciamo: cioè che circa l’1% della popolazione sia interessata da questa patologia. Ci aspettiamo almeno 8.000 celiaci nella nostra regione e, probabilmente, questa stima dovrà essere rivista al rialzo perché i primi dati dello screening pediatrico su diabete e celiachia, istituito dal Ministero della Salute, ci fanno sospettare che l’incidenza tra la popolazione sia ancora maggiore”, commenta Samuele Rossi, presidente di AiC (Associazione italiana celiachia) Umbria.

Certo è che negli ultimi dieci anni il numero delle diagnosi di celiachia è triplicato ed il trend tende ad aumentare.

“La celiachia e l’intolleranza al glutine – prosegue – sono già e saranno ancor di più nel prossimo futuro, un vero e proprio fenomeno sociale al quale le istituzioni politiche e sanitarie e la società tutta devono essere preparati ed adeguatamente informati. Saranno sempre più le persone coinvolte direttamente ed indirettamente da questo fenomeno e dobbiamo tutti prepararci a saper gestire questa patologia”.

Il celiaco, infatti, deve necessariamente e per tutta la vita seguire una rigorosa dieta senza glutine, unica terapia ad oggi conosciuta per la celiachia. La celiachia è una patologia su base autoimmune che causa un’infiammazione cronica dell’intestino che ancora oggi purtroppo in alcuni casi si fa fatica a riconoscere in quanto i sintomi sono molteplici ed in alcuni casi addirittura assenti.

Anemia ricorrente, infertilità, stanchezza cronica e scarso accrescimento sono solo alcuni dei segnali di allarme più ricorrenti. Le conseguenze di una mancata diagnosi e l’esposizione al glutine da parte dei soggetti celiaci porta purtroppo a conseguenze molto gravi per la salute. Non bisogna mai correre l’errore di sottovalutare i sintomi che possono farci sospettare la celiachia o, peggio, non seguire correttamente una dieta senza glutine nel momento in cui si è avuta diagnosi di celiachia.

“L’Associazione Italiana Celiachia Umbria Aps – spiega ancora Samuele Rossi – è da anni punto di riferimento per i celiaci umbri e per le loro famiglie. Offriamo assistenza e sappiamo accompagnare nel corretto percorso i neo diagnosticati su come affrontare questa patologia che modifica radicalmente abitudini consolidate ed offriamo supporto per una corretta gestione in ambito familiare, scolastico e lavorativo. Portiamo avanti numerosi progetti grazie al sostegno dei nostri iscritti e delle istituzioni ed invitiamo tutti a contattarci per un supporto che da consapevolezza e serenità ai celiaci che si avvalgono dei nostri servizi”.

“Invitiamo caldamente tutti a contattarci – conclude il presidente di AiC Umbria – per approfondimenti o anche solo per eliminare il sospetto, per se stessi o per un proprio caro, di essere affetti da questa patologia. Una diagnosi precoce ed una dieta senza glutine corretta, riportano lo stato di salute del celiaco nella normalità evitando spiacevoli ed irrecuperabili conseguenze”.

Per informazioni è possibile consultare il sito www.celiachiaumbria.it o scrivere a info@celiachiaumbria.it.