“La malattia è una scalata, puoi farla a mani nude, o con l’aiuto di tanti strumenti e di tante persone. Questo è il tipo di supporto che il Comitato Chianelli offre ai malati e ai loro familiari attraverso la sua rete di professionisti e volontari, sempre accanto al personale sanitario. Siamo fortunati ad avere a Perugia questa meravigliosa realtà”. Sono le parole di Marta, mamma di Giulia che da adolescente a affrontato e sconfitto un linfoma. Quella di Marta è solo una delle tante testimonianze dei pazienti ed ex pazienti in cura nei reparti di Ematologia con Trapianto di midollo osseo ed Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Perugia. A radunarli il Comitato per la vita “DanieleChianelli” con i suoi fondatori Franco e Luciana Chianelli. Insieme a loro e ai medici delle due strutture sono stati ripercorsi 34 anni al fianco dei malati oncoematologici. Come Maurizio professionista perugino che nel 1990 a 16 anni è stato sottoposto ad uno dei primi trapianti da donatore non compatibile, il tipo di trapianto che ha reso Perugia famosa in tutto il mondo. Come Tiziana che a soli 9 anni, nel 1995, malata di leucemia e dichiarata incurabile in un centro specializzato di Milano, senza prospettive di vita è stata presa in cura dai medici perugini ed oggi è una donna di 46 anni che non ha voluto perdere occasione per ringraziare tutti. “Avevo un grande desiderio – ha raccontato Anna marchigiana – accompagnare mio figlio all’altare. Grazie ai medici sono riuscita a realizzare questo sogno: percorrere la navata accanto a lui che mi ha donato il midollo regalandomi questa seconda vita”.
Storie commoventi di bambini, adolescenti e adulti che a Perugia hanno ritrovato la vita grazie ai medici ma hanno trovato molto di più. Una casa al Residence “Daniele Chianelli” che li ha accolti e ha dedicato loro le attenzioni di una famiglia e il supporto di tanti professionisti e terapeuti. Tutto questo è stato possibile grazie alla intensa collaborazione tra Comitato, medici, ricercatori, ai grandi progressi effettuati nell’ambito dei trapianti di midollo osseo e delle ultime e innovative terapie, che sono state illustrate della professoressa Maria Paola Martelli, direttrice f.f. dell’Ematologia con trapianto di midollo osseo e del dottor Francesco Arcioni dell’Oncoematologia pediatrica in merito importanti obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere delle due Strutture. Gli interventi della dottoressa Maria Speranza Massei e del professor Antonio Pierini coordinati dalla dottoressa Alessandra Carotti, (responsabile del Programma trapianti) sono stati invece dedicati alle strategie di cura nel trapianto di midollo osseo negli adulti e nei bambini. Mentre del fondamentale ruolo della Radioterapia oncologica hanno parlato la dottoressa Simonetta Saldi e la professoressa Cynthia Aristei, direttrice della struttura complessa.
“Un’altra giornata – ha detto Franco Chianelli – di grandissime emozioni. Una giornata in cui abbiamo avuto l’opportunità di riabbracciare tante persone a cui siamo stati a fianco, abbiamo tenuto la mano in un percorso doloroso, senz’altro, ma caratterizzato da tanto amore. Per questo sono venuti tutta Italia per raccontarci il loro “Ritorno alla vita”. Perché grazie alla ricerca e al trapianto di midollo osseo in un centro di eccellenza internazionale come quello di Perugia guarire è possibile”. Molte le istituzioni presenti dalla presidente della Regione Donatella Tesei a quella della Provincia, Stefania Proietti che hanno voluto esprimere l’apprezzamento verso il Comitato. I lavori sono stati aperti dal senatore Franco Zaffini presidente della Commissione Sanità, lavoro, affari sociali del Senato. A accogliere la grande famiglia del Comitato la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi “Il mio più grande ringraziamento – ha detto – va a voi, pazienti, che condividerete qui le vostre storie, segnate da dolore ma anche da rinascita. È un onore ospitarvi in questa sala, che rappresenta il cuore della nostra comunità. Il Comitato Chianelli è un esempio straordinario di cura, solidarietà e attenzione alla ricerca. Questi sono gli strumenti attraverso i quali una comunità costruisce speranza e futuro.”
La Sindaca ha voluto rivolgere un pensiero speciale ai fondatori del Comitato, genitori che hanno vissuto l’incommensurabile dolore di perdere un figlio: “Un dolore così grande che non esiste neanche una parola per definirlo.
Tuttavia, quando questo dolore viene trasformato in solidarietà, speranza e vita per gli altri, si esprime il senso più profondo dell’essere umano: la capacità di risollevarsi e pensare al bene comune.”
Ferdinandi ha poi evidenziato l’importanza della cura non solo fisica ma anche dell’ambiente che circonda il paziente e la sua famiglia: “La cura non può limitarsi all’intervento sul corpo. È essenziale costruire un ambiente accogliente e solidale, come fa il Comitato per la vita Daniele Chianelli, poiché i percorsi di guarigione sono fortemente influenzati anche dal contesto circostante.”
Infine, la Sindaca ha sottolineato il ruolo fondamentale della ricerca sostenuta anche dal Comitato Chianelli: “La ricerca è un seme di speranza, capace di creare nuovi scenari anche nei terreni più difficili. Essa incarna il desiderio umano di superare i limiti dell’esistente e di scoprire nuove possibilità.”