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Con 20 voti a favore, 1 astenuto e 7 contrari, il Consiglio comunale di Terni ha quest’oggi approvato il rendiconto della gestione relativo all’anno 2024.

Il rendiconto della gestione costituisce il momento conclusivo e sintetico del processo di programmazione e controllo. Se, infatti, il Documento Unico di Programmazione e il Bilancio di Previsione rappresentano la fase iniziale della programmazione, nella quale l’amministrazione individua le linee strategiche e tattiche della propria azione di governo, il rendiconto della gestione costituisce la successiva fase di verifica dei risultati conseguiti.

Le entrate tributarie hanno rispettato le previsioni, così come gli incassi di IMU sono in linea con l’anno precedente, quindi sopra ad € 22 milioni per quella in autoliquidazione che ancora beneficia della lieve ripresa economica ma anche della migliore attività di recupero coattivo effettuata dall’Ente che vede un incremento negli ultimi esercizi che può aumentare positivamente la leva del versamento in autoliquidazione.

Gli introiti legati ai contributi per permessi di costruire hanno fatto segnalare un trend in calo rispetto agli esercizi precedenti.
Nella relazione sulla gestione sono stati inseriti alcuni prospetti che evidenziano in dettaglio l’andamento delle principali categorie di entrate e di spese.
L’Ente nonostante il difficile periodo storico è riuscito a mantenere i servizi resi ai cittadini ed a continuare le politiche di investimento.

Il Comune di Terni nell’annualità 2024 non ha utilizzato l’anticipazione di tesoreria e l’ottimale situazione di cassa è evidenziata dal fondo cassa al 31 dicembre 2024 di circa 75 milioni.
La spesa corrente impegnata nel 2024 è di circa 100 milioni tenuto conto del pagamento di molti creditori che non avevano accettato le proposte transattive dell’O.S.L.
Non sono stati contratti mutui nel 2024 pertanto si è sensibilmente abbassato il livello di indebitamento: Continua quindi il trend di riduzione del debito per il finanziamento investimenti.

La spesa per investimenti realizzati (titolo II) è stata di circa 27 milioni impegnati nel 2024, quindi in aumento rispetto l’esercizio precedente.
L’Ente finanzia anche le quote di ammortamento per l’anticipazione di liquidità contratte nel 2014-2015 (1.344.000 annui) e per il fondo di rotazione per il finanziamento della massa passiva contratto nel 2020-2021 (1.216.000 annui)

Nella tabella dei parametri deficitari l’Ente ne presenta solo uno negativo dovuto al valore crescente di debiti fuori bilancio riconosciuti anche a causa di molte procedure ex dissesto rientrate in capo alla gestione ordinaria, alcune di importo molto rilevante.

Rispetto al valore del preconsuntivo che prevedeva, nelle more della predisposizione del rendiconto, un disavanzo di amministrazione di -19.974.049,00 si denota una chiusura finale con un risultato disponibile pari ad € 0,00: trattasi dell’effetto della recente novella normativa di cui al D.L. 25/2025 che dispone la proroga al rendiconto 2025 dell’obbligo di inserire tra gli accantonamenti il debito residuo da Fondo anticipazione liquidità F.A.L.

Pertanto in modo opportuno e necessario per ossequiare i principi contabili della prudenza, coerenza e veridicità e attendibilità adottata negli esercizi precedenti, viene esposto un risultato di amministrazione disponibile pari a zero, sterilizzando tutta l’eccedenza positiva derivante dall’applicazione della citata novella normativa con l’alimentazione di un fondo accantonamento volontario accluso tra la voce “Altri Accantonamenti” atto a garantire un equilibrio di bilancio attuale e prospettico.

L’Ente presenta un incremento di fondi accantonati da € 59.794.671,77 ad € 86.031.720,60 per le seguenti principali poste:

  • fronteggiare eventuali probabili criticità derivanti dalla chiusura della gestione della fase di liquidazione del dissesto per la quale permangono ancora alcune posizioni più complesse da trattare;
  • per un allineamento del fondo contenzioso in base all’aggiornamento del competente ufficio e dal rientro in gestione ordinaria dei contenziosi ante dissesto, tra cui quello ancora in essere con la tesoreria comunale;
  • per creare un idoneo accantonamento di cui all’eccedenza positiva registrata dopo l’entrata in vigore del D.L. 25/2025 che eviti la penalizzazione dell’applicazione dell’eventuale maggior deficit  derivante dalla ricostituzione del FAL, quando a decorrere dall’approvazione del rendiconto 2025 occorrerà provvedere al ripiano in rate costanti del disavanzo, a salvaguardia del mantenimento dell’equilibrio strutturale di bilancio contenendo la riduzione delle risorse effettive da destinare alle finalità istituzionali;
  • Coprire le entrate di dubbia e difficile esazione grazie al fondo crediti dubbia esigibilità che è pari a € 30.826.279,32.

Nel 2023 non è stato necessario finanziare alcun disavanzo.

Si è data continuità al percorso avviato in merito al risanamento dell’ente che passa anche attraverso la puntuale verifica dei rapporti debito/credito con le partecipate che ha visto una sostanziale congruità delle dichiarazioni.