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Prosegue a Palazzo Donini il percorso di concertazione sulla proposta di manovra economico-finanziaria della Regione Umbria: stamani l’Esecutivo ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, nel pomeriggio procederà con le parti datoriali, con l’obiettivo di condividere le proposte per costruire un provvedimento il più equo possibile che tenga insieme sostenibilità dei conti pubblici e tuteli proporzionalmente tutte le fasce di reddito.

Molte le proposte sul tavolo, tra queste: riorganizzazione sanitaria e controllo della spesa puntuale, introduzione di una no tax area fino 28 mila euro, eliminazione di aumento del bollo auto, sgravio per le fasce fino 50 mila euro, revisione della spesa regionale con istituzione del fondo salva tasse.

La Giunta, con un attento lavoro di revisione, – è stato detto durante l’incontro – ha espresso la volontà adoperarsi per diminuire la percentuale di carico fiscale su tutte le fasce di reddito fino a 50mila euro e ha ribadito l’impegno a non introdurre il bollo auto come misura di copertura, nella consapevolezza dell’impatto che tale imposta avrebbe sul tessuto sociale ed economico regionale. Al tempo stesso, è stata proposta la realizzazione di una “no tax area” che esonera dal prelievo fiscale i redditi fino a 28.000 euro, con l’obiettivo di garantire equità e progressività.

Per i redditi compresi tra i 28.000 e i 50.000 euro, è stata inoltre prevista una nuova misura con l’introduzione di uno sgravio fiscale che permetterà di recuperare risorse per attenuare al massimo gli effetti della manovra su un’ampia fascia di popolazione.

Contestualmente, è stato proposto l’inserimento di un Fondo taglia-tasse, che possa essere alimentato anche attraverso una revisione e razionalizzazione della spesa sanitaria accompagnando la manovra con un percorso di riforme strutturali indirizzando gli  investimenti verso i reali bisogni del territorio. Il tutto sarà accompagnato da riforme strutturali, dalla riorganizzazione sanitaria e dal controllo della spesa delle aziende in maniera continua e puntuale.

Dal tavolo di confronto con le associazioni datoriali e le organizzazioni di categoria emerge l’impegno di abbassare dello 0,1 per cento l’aumento dell’Irap rispetto alla manovra in atto. Confermata l’intenzione di evitare l’aumento del bollo auto.

La proposta di manovra finanziaria della Regione Umbria continua a svilupparsi attraverso un processo di concertazione che coinvolge attivamente l’Esecutivo e i rappresentanti delle associazioni datoriali e delle organizzazioni di categoria. Dopo aver incontrato stamani i responsabili delle sigle sindacali, nel pomeriggio la Giunta ha proceduto con il tavolo attorno al quale erano sedute le parti datoriali, con l’obiettivo di procedere nella condivisione delle proposte per costruire un provvedimento il più equo possibile.

Per quanto attiene alle misure della manovra di più stretto interesse delle parti datoriali si è discusso della possibilità di eliminare l’aumento del bollo auto, una decisione che riflette la volontà della Giunta di non gravare ulteriormente sulle spalle tanto dei cittadini quanto delle imprese, che si troverebbero a sostenere in misura ben superiore un eventuale aumento del bollo sui mezzi e sulle flotte aziendali. Essendo stato evidenziato l’impatto negativo sul tessuto economico-produttivo della regione, la Giunta ha espresso chiaramente la sua intenzione di non adottare questa misura come copertura per la manovra.

All’esito di un approfondito esame dell’impatto della manovra sui cittadini e sulle imprese, la Giunta regionale ha poi espresso la volontà di impegnarsi fin da subito per diminuire l’aumento dell’Irap previsto per l’anno 2026 allo 0,4 per cento.

In parallelo, anche con le associazioni datoriali, si è discusso dell’inserimento di un Fondo taglia-tasse, destinato a essere alimentato attraverso una revisione e razionalizzazione della spesa regionale, specialmente nel settore della sanità. Questa strategia non solo servirà a ridurre il carico fiscale, ma accompagnerà la manovra con un percorso di riforme strutturali e la riorganizzazione della macchina regionale e delle aziende sanitarie, indirizzando gli investimenti verso i reali bisogni del territorio.

In conclusione, il processo di concertazione avviato dalla Regione Umbria rappresenta un passo cruciale verso la definizione di una manovra economico-finanziaria che vuole essere il più equa e sostenibile possibile, arrivando alla definizione di proposte che siano il risultato di un attento lavoro di ascolto di tutte le istanze sociali.

Manovra fiscale, Cgil Cisl e Uil a confronto in Regione: “Persistono criticità”

Come annunciato nei giorni precedenti, si è tenuto nella mattinata di lunedì 7 aprile a Perugia l’incontro tra i vertici della Giunta regionale dell’Umbria –  la presidente Stefania Proietti e gli assessori Tommaso Bori e Francesco De Rebotti – e i segretari generali regionali di Cgil, Rita Paggio, Cisl, Angelo Manzotti, e Uil, Maurizio Molinari. Tema del confronto durato circa due ore, il buco di bilancio nel sistema sanitario e la conseguente manovra finanziaria regionale che dovrà essere varata entro il 15 aprile. In concomitanza con l’incontro che si è svolto a palazzo Donini, le tre organizzazioni sindacali hanno dato vita a un presidio davanti alla sede della giunta regionale.

“Massima solidarietà alla presidente della Regione Stefania Proietti per le vignette e la campagna d’odio di cui è stata vittima in questi giorni – hanno innanzitutto voluto sottolineare i tre segretari –. La politica può essere discussa, la persona non può essere attaccata e quindi le esprimiamo solidarietà e vicinanza. Respingiamo con forza e determinazione i violenti attacchi sessisti di cui è stata vittima. Tutto ciò è inaccettabile. Ciò non ha nulla a che fare con ogni legittima forma di critica. È pura violenza”.

Tornando al tema del confronto, per quanto riguarda la manovra regionale ci sono molte novità rese note dai sindacati. Rispetto al primo incontro in cui si prevedeva una manovra da 90 milioni di euro, questa risulterebbe adesso dimezzata perché si parla di 52 milioni di euro. C’è poi un intervento sulle aliquote Irpef con l’azzeramento dell’aliquota addizionale regionale nello scaglione compreso tra i 15mila e i 28mila. Si crea, così, una no tax area che va dai 0 ai 28mila euro. Novità anche per quanto lo scaglione dai 28mila ai 50mila euro, che non è possibile dividere e in cui sono compresi tanti lavoratori dipendenti e pensionati: c’è una nuova proposta di abbassare l’aliquota rispetto a quella prevista inizialmente. Vi sarà poi uno sgravio, non ancora quantificato, ma che sarà superiore ai 100 euro, che dovrà riassorbire una parte importante di questo aumento, soprattutto per le fasce intorno ai 30mila euro. “La rimodulazione della manovra da 90 milioni a 52 milioni di euro – ha dichiarato Paggio (Cgil) – è già un risultato importante, così come l’azzeramento dell’aliquota addizionale regionale tra i 15mila e 28mila euro, perché tutela le fasce più esposte e più a basso reddito. In pratica chi appartiene a questa fascia non paga più nemmeno l’addizionale che pagava in precedenza. Parliamo del 72% dei contribuenti umbri, cioè chi ha un reddito inferiore ai 28mila euro. Sulla fascia tra i 28mila e 50mila euro restano invece ancora forti criticità, che come Cgil avevamo già denunciato nel precedente incontro, ma i correttivi introdotti dalla giunta, pur non risolvendo definitivamente il problema, sono comunque un passo in avanti”. Oltre a quello già detto, è prevista anche la creazione di un fondo taglia tasse, da alimentare attraverso una revisione e razionalizzazione della spesa e riforme strutturali, per il quale la Regione si è detta disponibile ad aprire un confronto con i sindacati per la sua destinazione. “Come Cgil – ha reso noto Paggio – vorremmo che tale fondo fosse destinato alle fasce di reddito più basse, che hanno avuto comunque aumenti per via della manovra: parliamo quindi delle fasce di reddito poco superiori ai 28 mila euro”.

Molto più critica la posizione della Uil. “Da una giunta di sinistra – ha affermato Molinari (Uil) – ci saremmo aspettati una serie di misure diverse. La mole di debito, infatti, non è tale da giustificare un aumento della tassazione. A livello nazionale siamo in prima linea per chiedere la detassazione degli aumenti contrattuali e non possiamo dunque accettare innalzamenti dell’Irpef regionale, fermo restando che stamattina ci è stato illustrato uno sforzo importante per rimodulare quanto previsto. Serviva un tavolo tecnico, convocato in maniera permanente, per iniziare a riformare il sistema Umbria. A questo punto diventa sempre più urgente parlare di riforme, con il Piano sanitario in primis. Occorre aprire il ‘Cantiere Umbria’, per rendere il sistema regionale più competitivo e lavorare su una crescita del Pil che sia sostenuta da lavoro sicuro e ben retribuito”. “Dall’incontro in Regione – è il commento che arriva dal segretario Cisl, Manzotti – si ravvisano alcuni passi avanti, ma non siamo soddisfatti. Prima di aumentare le tasse per i cittadini umbri dobbiamo discutere del nuovo piano sanitario regionale per efficientare i servizi sanitari che devono essere rispondenti alle esigenze dei cittadini e dei territori. È necessaria quindi un’opera di razionalizzazione della spesa sanitaria. Qualora la riforma sanitaria non dovesse portare ai risultati sperati si potrà discutere della manovra fiscale regionale.

“L’altro dato importante – hanno spiegato Paggio, Manzotti e Molinari – è che non è più previsto l’aumento del bollo auto, così come noi avevamo chiesto. Per noi è un risultato molto importante perché gli umbri, vista le caratteristiche della regione, sono in gran parte costretti ad avere l’auto per andare a lavorare e studiare. Infine, c’è l’impegno della giunta a confrontarsi sul nuovo piano sanitario regionale e mettere mano alle difficoltà strutturali che hanno portato a questo disavanzo e che hanno determinato le condizioni per cui i cittadini sono costretti a pagare per farsi curare”.