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”Il nostro paese manifatturiero ha bisogno di acciaio di qualità, le acciaierie di Terni – dichiara l’assessore comunale allo Sviluppo Economico Sergio Cardinali –  sono una opportunità per il Paese e per il territorio.  Vanno però rispettati alcuni elementi fondamentali.

La tragica scomparsa del giovanissimo Sanders Mendoza,  verificatasi durante il trasporto delle scorie, deve necessariamente rappresentare  lo spartiacque tra un prima e un dopo. Dare almeno un valore all’ennesimo sacrificio umano,  per contribuire a rendere sicuro un posto di lavoro,  è il minimo che chi ha delle responsabilità deve mettere in campo.

Non è importante attendere l’esito delle indagini della magistratura che stabilirà l’esatta dinamica dell’infortunio, per stabilire fin d’ora che un simile fatto non sarebbe dovuto accadere e che vanno riviste e adeguate le misure di sicurezza nelle attività di un impianto manifatturiero che, nonostante l’innovazione tecnologica disponibile, ha necessità di adeguare ai tempi la propria struttura produttiva.

Ed è esattamente per questo, per rendere assolutamente sicura e sostenibile l’attività per la produzione di acciaio green, che Arvedi aveva chiesto ed ottenuto dal governo l’impegno alla sottoscrizione di un accordo di programma che rendesse compatibile ambientalmente e socialmente la produzione, che sembra oramai allontanarsi dall’orizzonte.
Terni ha bisogno di quei 300 milioni di euro di risorse pubbliche per disinquinare  le attività delle acciaierie, ne hanno bisogno i Lavoratori e ne hanno bisogno i cittadini.

Terni ha bisogno degli investimenti (600/700 milioni) promessi inizialmente da Arvedi e poi in parte ritrattati per produrre acciaio green con le tecnologie più all’avanguardia e con la massima sicurezza reperibile in base alle migliori  tecnologie esistenti, che consentano una produzione di qualità, sostenibile ed in sicurezza interna ed esterna allo stabilimento.
A questo punto non è più tollerabile alcun rinvio rispetto ad una risposta promessa dal ministero delle Imprese all’ultima riunione, che doveva arrivare al massimo entro questo mese. L’amministrazione ha continuato a sollecitare una risposta sia attraverso richieste formali sia per mezzo di interlocuzioni informali con la struttura del Ministero. La regione dopo avere promesso soluzioni imminenti è drammaticamente scomparsa dalla scena, ed è tornata a parlare di Ast solo a valle del terribile infortunio.

Oltre alla sollecitazione nei confronti del ministero delle Imprese per la firma entro pochi giorni dell’accordo di programma, il sindaco Stefano Bandecchi si farà parte attiva per richiedere un tavolo al Ministero del Lavoro, al fine di aprire un veloce percorso rispetto alle procedure di lavoro della fabbrica da affrontare con l’azienda e le Organizzazioni Sindacali.
Continuare a procedere ad attività di denuncia postume agli infortuni gravi, sicuramente ha il potere di alleggerire la coscienza di chi le pone in essere, ma non conduce alcun effetto benefico nei confronti dei Lavoratori, il Comune di Terni  non vuole più essere complice in alcun modo di una situazione che si trascina da troppo tempo”.