
La Giunta regionale, nella seduta di questa mattina, ha preso atto della situazione finanziaria e del bilancio dell’Ente, alla luce dei conti della sanità verificati da una società internazionale di revisione contabile.
La presidente Stefania Proietti e gli assessori hanno iniziato a esaminare vari scenari anche in considerazione dei pesanti tagli del Governo per il prossimo triennio pari a 40 milioni di euro.
E’ di sicuro intenzione della Giunta regionale sventare l’ipotesi del commissariamento della sanità (sarebbe la prima volta nella storia della regione) che porterebbe a conseguenze inevitabili come l’innalzamento automatico delle aliquote al massimo per tutte le fasce di reddito, il superticket sanitario, il taglio dei servizi, il blocco del turn over del personale sanitario.
“Abbiamo ereditato una situazione non sostenibile dal punto di vista economico dalla precedente amministrazione, che non ha affrontato mai il problema – afferma la Giunta. Oggi siamo chiamati a compiere scelte coraggiose e soprattutto eque per la nostra comunità. Portare la Regione verso il commissariamento è da irresponsabili perché il prezzo da pagare sarebbe indiscriminato per la nostra comunità e porterebbe a una pressione fiscale altissima e una riduzione consistente dei servizi”.
Nota del Gruppo Pd: “Sanità: Destra ipocrita e arrogante, Coletto la smentisce”
“Dispiace constatare le reazioni scomposte della destra che, grazie al lavoro della presidente Stefania Proietti e della Giunta regionale,con la decisione di affidare l’operazione verità ad un advisor esterno, si è vista smontare una narrazione di infallibilità, di fronte alla quale il disavanzo grida vendetta”. Così in una nota il gruppo Pd, commentando la conclusione del “lavoro di trasparenza e di chiarezza, che i cittadini ci hanno chiesto di fare, chiamandoci a governare questa Regione”.
“L’ipocrisia e l’arroganza della destra stanno raggiungendo livelli di guardia – si legge nella nota del Pd – dimostrando un disprezzo allarmante per gli elettori che, legittimamente, si sono espressi in maniera chiara. La destra, infatti, dimentica che essa stessa aveva onestamente confessato che la situazione della sanità umbra non fosse tutta rosa e fiori: era il 20 dicembre 2022 e l’allora assessore regionale Coletto, che poi la destra ha provato a far dimenticare, ci ricordava che il potenziale disavanzo della sanità umbra fosse di circa 200 milioni. In quell’occasione aveva parlato di aziende in difficoltà, disavanzo e disagi. Oggi invece ‘si strappano le vesti’ con grande sdegno e clamore. È il caso di mettere fine a questo chiasso indecente e riportare tutto alla dimensione della realtà: la destra ha fallito e non riesce ad ammetterlo. Spetterà a noi trovare una soluzione che metta al centro le cittadine e i cittadini, i loro diritti e le loro possibilità. Lo faremo scrivendo un nuovo Piano sanitario e invertendo la rotta di un sistema in difficoltà, per il quale i tagli di 40 milioni alla Regione e i 20 ai Comuni, non possono che essere l’ennesimo schiaffo”.
Nota del Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra: “Difesa della sanità, pubblica e universale”
“Dobbiamo tirare fuori dal buco la nostra sanità regionale, un buco profondo 243 milioni di euro, che negli ultimi anni si è provato a coprire, ma che in realtà era ben noto alla giunta precedente, come dimostrano gli interventi allarmati, già nel 2022, dell’allora assessore alla Sanità Luca Coletto, che parlava in Consiglio regionale di un ‘disavanzo pari a circa 200 milioni di euro’”. Lo afferma il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra all’Assemblea legislativa dell’Umbria, Fabrizio Ricci.
“Il disavanzo – prosegue – ha poi continuato a crescere fino alla cifra monstre di 243 milioni, come accertato con l’operazione di trasparenza voluta e portata a termine dalla nostra giunta e dalla presidente Proietti. Ora, quella che va assolutamente scongiurata è l’ipotesi del commissariamento, che comporterebbe la perdita dell’autonomia decisionale sulla nostra sanità e gravi conseguenze di carattere economico e sui servizi. Come Avs – conclude – mettiamo la difesa della sanità, pubblica e universale, al primo posto e siamo pronti a fare la nostra parte per risollevarla e difenderla”.
Nota del capogruppo M5S Luca Simonetti: “Sanità, l’Umbria maglia nera della mobilità passiva tra le regioni italiane”
L’Umbria fanalino di coda nella speciale classifica sulla variazione dei costi della mobilità passiva dal 2019 al 2024 è solo una delle facce della disastrosa gestione della destra che ha lasciato 243 milioni di euro di debiti sui conti della sanità regionale. In questo periodo i costi della mobilità passiva in Umbria sono aumentati del 23,9% ponendo la nostra regione come maglia nera in Italia. Il confronto con le altre regioni, purtroppo, è impietoso. Siamo la regione con il dato peggiore in Italia e questo a causa delle politiche del centrodestra che hanno distrutto la sanità pubblica, una volta fiore all’occhiello in ottica mobilità attiva. Prima in Umbria le persone venivano a curarsi, oggi invece scappano verso le altre regioni per la gestione disastrosa di Coletto e Tesei.
I dati ci restituiscono un quadro inquietante di devastazione, un esodo continuo dal 2019 al 2024 fuori dall’Umbria per il diritto alla cura. Possiamo discutere anche di numeri. Nel 2015 il saldo tra mobilità attiva e passiva era di +9.9 milioni di euro. Nel 2019 il trend ha cominciato ad invertirsi, portando segno negativo con -4,1 milioni. Ed è stato così per tutto il quinquennio: Nel 2020 si registra un -10,3 milioni; quindi nel 2021 -8,9 milioni; nel 2022 -20 milioni; nel 2023 -31,1 milioni e si raggiunge la cifra monstre nel 2024 con -36,6 milioni. Per un totale di oltre 112 milioni di euro. Ecco quanto sono costate le politiche della destra nel saldo tra mobilità attiva e passiva.
Una passività che non ha portato benefici, anzi. Se avessero indebitato la regione per difendere la popolazione li avremmo giustificati. Ma così non è stato, questa sciagurata gestione ci porta al rischio di commissariamento che porterebbe all’aumento massimo delle aliquote fiscali e alla riduzione dei servizi. Questa la situazione che stiamo affrontando, per di più di fronte ai nuovi tagli previsti dal governo Meloni. Possiamo stare qui a discutere di numeri, ma la destra dovrebbe solo chiedere scusa anziché inventare fantasiose giustificazioni che sanno di arrampicata sugli specchi. Sono perfino arrivati ad attribuire la colpa al governo Conte. Tutto questo mentre il governo Meloni annuncia tagli per 40 milioni nel prossimo triennio.
Luca Simonetti Presidente Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle – Assemblea legislativa dell’Umbria
Nota di Bianca Maria Tagliaferri (Umbria domani-Proietti presidente): “Sanità: importante fare chiarezza nella gestione dei conti”
“E’ importante fare chiarezza nella gestione dei conti della sanità umbra, necessario intervenire con decisione per correggere una narrazione del precedente governo regionale per riportarla alla realtà dei fatti”: lo afferma la capogruppo regionale Bianca Maria Tagliaferri (Umbria domani-Proietti presidente).
“La recente operazione di verità, che ha visto l’affiancamento di un advisor esterno, rappresenta – spiega Tagliaferri – un passo fondamentale per rispondere alle richieste di trasparenza dei cittadini e per fare luce sulle difficoltà economiche e organizzative del sistema sanitario regionale che questa maggioranza ha ereditato. La situazione sanitaria umbra, segnata da disavanzi e criticità strutturali, non è frutto di un’emergenza recente. Già nel dicembre 2022, la giunta regionale precedente aveva messo in evidenza le difficoltà, con un disavanzo previsto di circa 200 milioni di euro. L’attuale amministrazione, guidata dalla presidente Proietti, è consapevole di questa realtà e si impegna a lavorare con serietà e determinazione per affrontare questi problemi, senza nasconderli, ma cercando soluzioni concrete e durature”.
“Il nostro obiettivo – prosegue – è realizzare un Piano sanitario regionale capace di affrontare con efficacia le difficoltà economiche e strutturali, compresi i recenti tagli ai fondi regionali e comunali da parte del Governo. È precisa intenzione di questa maggioranza evitare il commissariamento, che porterebbe a conseguenze inaccettabili per la nostra regione e i nostri concittadini. Vogliamo garantire un sistema sanitario efficiente, in grado di rispondere alle necessità degli utenti, migliorando la qualità dei servizi e riducendo i tempi di attesa. Potenziare le strutture e le risorse sanitarie della Regione è essenziale per limitare la mobilità passiva e assicurare cure adeguate sul territorio. Con questa visione – conclude Tagliaferri – lavoriamo per un futuro migliore per la sanità umbra”.
Nota dei consiglieri di opposizione: Paola Agabiti Urbani (Fratelli d’Italia), Nilo Arcudi (Tesei Presidente-Umbria civica), Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Enrico Melasecche Germini (Lega Umbria), Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza (Forza Italia), Andrea Romizi (Forza Italia), Donatella Tesei (Lega Umbria): Sanità: dati falsati. Vergognose le mistificazioni della sinistra che cerca appigli per giustificare tagli e aumento delle tasse”
“Sono vergognose le mistificazioni della sinistra sui conti della sanità, volte esclusivamente a giustificare scelte che altrimenti gli umbri faticherebbero ad accettare, come i tagli dei servizi in sanità e l’aumento delle addizionali Irpef”: lo sostengono i consiglieri regionali di tutti i gruppi di opposizione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.
“I dati diffusi ieri dalla maggioranza – affermano – sono falsati: i 240 milioni di euro vengono compensati da 153 milioni in positivo, pertanto il deficit sarebbe di 90 milioni nella peggiore ipotesi, considerato che il report fornito dagli uffici regionali competenti il 15 novembre scorso, con previsione al 30/12/2024, prevedeva un disavanzo di 40 milioni, nettamente inferiore a quello degli anni precedenti. Il disavanzo strutturale in sanità viene da lontano dato che dal 2015 al 2019, quando a governare l’Umbria era la Giunta a trazione Pd, si è raggiunto l’equilibrio finanziario sempre con partite straordinarie, contrariamente a quanto evidenziato nel report diffuso dagli attuali amministratori regionali, che non tiene conto delle differenti tempistiche del riparto del Fondo Sanitario Nazionale, che all’epoca avveniva in corso d’anno e non come ora alla chiusura del quarto trimestre, quindi a fine anno”.
“Mentre l’attuale maggioranza – proseguono – si è rivolta a un soggetto privato, che a spese dei cittadini ha effettuato i controlli dei conti della sanità, vicenda che stiamo peraltro approfondendo attraverso un accesso agli atti per conoscere le modalità in cui è stato conferito l’incarico e i relativi costi, i bilanci sanitari del centrodestra sono stati oggetto di verifiche non da privati incaricati dalla politica, ma dall’ente pubblico Agenas, certificati dal Mef e parificati dalla Corte dei Conti. Vale anche la pena ricordare la situazione che il centrodestra sì è trovato a ereditare nel 2019: una sanità annichilita dallo scandalo Sanitopoli e dalla quale i migliori professionisti fuggivano. Le liste d’attesa lasciate dalla sinistra erano infinite e dei 17 ospedali, alcuni erano inutilizzabili, altri non utilizzati. C’erano addirittura certificati di sicurezza scaduti e un enorme disavanzo strutturale. La mobilità aveva un pesante saldo passivo e la spesa farmaceutica era fuori controllo. Abbiamo lavorato con serietà, senza neppure sprecare troppo tempo a raccontare la reale situazione che ci è stata consegnata da chi ha governato per quasi cinquant’anni prima di noi, consapevoli che la cosa fondamentale fosse investire tutte le energie e le risorse per cercare di rimediare ai danni ereditati, dato che scaricare responsabilità non avrebbe portato alcun guadagno alle nostre comunità. Pochi mesi dopo l’insediamento del Centrodestra a fine 2019, ci siamo trovati a fronteggiare una pandemia che ha inevitabilmente compromesso il sistema sanitario e i relativi bilanci non solo dell’Umbria, che nella gestione dell’emergenza è stata tra le più virtuose del Paese, come certificato da diversi report del Governo, ma di tutte le regioni d’Italia. Nonostante le gravi difficoltà causate dal Covid, siamo riusciti a fronteggiare le criticità e a limitarne i danni. Mentre la maggioranza millanta una fantomatica operazione verità, non fa altro che prendere in giro i cittadini facendo leva sulle loro paure”.
“Quella che stiamo vedendo – concludono – è la peggiore sinistra di sempre, che fa leva sui timori degli umbri nel vile tentativo di scaricare le proprie responsabilità su altri. Quando gli umbri ci hanno scelto per governare, abbiamo dimostrato da subito la determinazione di chi alle inutili chiacchiere e polemiche sul passato, sul quale avremmo avuto molto da raccontare, ha preferito la concretezza del fare. L’atteggiamento mistificatorio dell’attuale maggioranza testimonia non solo la totale inadeguatezza ad amministrare la Regione, ma è anche una grave mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, presi in giro con menzogne presto smentite dai dati reali”.