
La Seconda Commissione, presieduta da Letizia Michelini, ha approvato all’unanimità una Proposta di risoluzione che fa seguito alla petizione ‘No agli impianti eolici sull’appennino, difendiamo l’Umbria cuore verde d’Italia’ sulla quale iniziativa l’organismo di Palazzo Cesaroni ha dato luogo, nelle scorse settimane, a specifiche audizioni (https://urly.it/318s7y) a cui hanno preso parte il coordinatore dei firmatari della petizione, i Sindaci dei Comuni di Foligno, Trevi, Sellano, Valtopina, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, il Presidente di Anci Umbria, i rappresentanti delle Province di Perugia e Terni. Alla riunione ha preso parte anche l’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca.
La petizione, firmata da circa 7 mila cittadini chiede di ‘Individuare l’intera fascia dell’Appennino Umbro-marchigiano quale area non idonea alla realizzazione di impianti eolici e in particolare alla realizzazione di impianti eolici di grande e media taglia’.
Attraverso il suo atto di indirizzo, la Seconda commissione di Palazzo Cesaroni chiede alla Giunta regionale di “adottare tutti gli strumenti di programmazione e pianificazione utili, da un lato, a preservare e salvaguardare le risorse paesaggistiche, culturali ed ambientali, dall’altro a soddisfare le esigenze di produzione di energia da fonti rinnovabili; ad assumere un fattivo coordinamento della gestione ambientale, anche alla luce della frammentazione del sistema tra competenze e normative nazionali, regionali e comunali, in modo da creare percorsi condivisi e integrati con tutti gli enti competenti (tra cui Comuni e Province); ad attuare un percorso che assicuri la partecipazione dei Comuni interessati, finalizzata all’individuazione di soluzioni condivise, attesa la incidenza dell’installazione di impianti eolici sulle comunità locali”.
Nella Risoluzione vengono sottolineati i passaggi salienti della petizione popolare, tra cui che nell’anno 2024 sarebbero stati depositati al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e alla Regione Umbria otto progetti di impianti eolici di grandi dimensioni che investono l’Appennino tra i Comuni di Foligno, Trevi, Sellano, Valtopina, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, progetti che prevedono l’installazione sui crinali dei monti di 69 aerogeneratori di altezza compresa tra i 180 e i 200 metri in una ristretta porzione dell’Appennino umbro. Nella stessa petizione viene anche evidenziata la necessità che la lotta al cambiamento climatico e più in generale la transizione ecologica siano il risultato di una pianificazione di settore che tenga conto delle esigenze di tutela del paesaggio e dell’ambiente e che assicuri risposte efficaci e sostenibili nel rispetto dell’art. 9 della Costituzione. I sottoscrittori della petizione chiedono quindi alla Regione di “approvare la Legge regionale per la individuazione delle Aree Idonee e Non Idonee al fine di raggiungere un equilibrio tra esigenze di protezione del paesaggio e obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili; di individuare l’intera fascia dell’Appennino umbro-marchigiano quale area Non idonea alla realizzazione di impianti eolici di media e grande taglia; nell’ambito del processo legislativo promuova, oltre al coinvolgimento dei Comuni, anche la partecipazione di associazioni, comitati e gruppi di cittadini”.