Il consiglio comunale di Terni ha approvato un atto di indirizzo su Ast, presentato dal consigliere comunale Marco Cecconi (Fdi).
Ecco una sintesi del documento:
“Il consiglio comunale premesso che
▪ sugli esiti dell’incontro a Roma del 30 dicembre scorso (tra il Ministro Urso e i massimi dirigenti del suo dicastero, la proprietà delle acciaierie ternane, le parti sociali e i rappresentanti delle Istituzioni del territorio) e sulle annesse prospettive legate all’Accordo di Programma per l’AST, si è innescata una sequela di ipotesi e illazioni, oltretutto con uno strascico di diverbi anche molto aspri e in certi casi ben poco edificanti (anche a mezzo social), che hanno contribuito a loro volta ad alimentare dubbi e confusione, nel deplorevole tentativo di attribuirsi meriti, scaricare le responsabilità eccetera eccetera;
▪ il tutto ruota intorno al nodo dell’energia, ovvero ai costi eccessivi della stessa, per un’azienda così tanto energivora qual è la fabbrica di Viale Brin, con particolare riferimento ad alcune sue lavorazioni strategiche (come le lavorazioni a caldo e come – in particolare – il magnetico, eccellenza ternana di cui tutti noi auspichiamo il rilancio);
▪ il problema dei costi dell’energia è senz’altro un problema che in Italia (dove tali costi sono più alti che altrove in Europa) riguarda tutto il sistema industriale e produttivo nazionale ed è il frutto di scelte ben poco lungimiranti, perpetrate per decenni;
▪ per tornare all’AST e all’Accordo di Programma, è noto a tutti (azienda compresa), sin dall’inizio, che un intervento diretto del governo su questo fronte confliggerebbe con le normative europee e con i veti che tali normative impongono per escludere gli ‘aiuti di Stato’;
▪ è altrettanto noto che, in prospettiva, ovvero a far data dal 2029, una soluzione a questo problema c’è ed è quella costruita, in questo caso, con grande lungimiranza, dalla precedente giunta regionale;
▪ la soluzione di prospettiva in questione è una soluzione legata alla gara per la futura gestione della centrale di Galleto, che dovrà essere istruita a tempo debito dalla Regione sulla base di quanto previsto da una legge regionale-Tesei, finalizzata proprio a consentire che i cittadini e le aziende umbre si riapproprino delle proprie fonti energetiche;
▪ esiste dunque la contingente necessità di sostenere le aziende del territorio in questa fase transitoria e, nello specifico, per quanto riguarda AST,
▪ esiste la necessità di agevolare comunque – pur in presenza di questo ostacolo – la sottoscrizione di un Accordo di programma che (lo ricordiamo) vale un totale di 1 miliardo di euro (di cui 300 milioni di fondi pubblici) ed interviene su fronti diversi, per lo sviluppo di un’azienda, quella ternana, che annovera (basterà citare questo dato…) circa il 7% degli addetti al settore siderurgico di tutta Italia;
▪ al fine di fornire questo essenziale supporto di qui al 2029 alle aziende umbre e, in particolare, all’AST, il governo nazionale e la precedente Amministrazione regionale avevano prefigurato la possibilità di un intervento-ponte proprio da parte dell’Amministrazione regionale: un intervento-pronte per strutturare correttamente il quale, il governo nazionale ha rinnovato (anche in quest’ultima occasione di confronto del 30 dicembre scorso) tutta la propria disponibilità a fornire all’attuale giunta regionale la necessaria assistenza;
▪ la soluzione al problema – dunque – è per l’appunto in mano alla Regione, che tutti noi ci auguriamo voglia e sappia agire in coerenza con i suddetti obiettivi;
▪ è esattamente a questo scopo che, ad esito dell’incontro del 30 dicembre scorso, è stato previsto un aggiornamento entro il prossimo 20 gennaio, in modo da poter procedere alla firma dell’Accordo a febbraio”.
Impegna sindaco e giunta
“ad adoperarsi per invitare nella commissione consiliare competente del Comune l’assessore regionale allo sviluppo economico, al fine di fare chiarezza sulle interlocuzioni in essere con il Ministero e sulle iniziative in corso”.