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A distanza di pochi giorni dalla riunione che si è svolta presso la sede del MIMIT, a Roma, tra il Ministro Adolfo Urso, Arvedi-Ast ed i rappresentanti delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali, per aggiornare l’accordo di programma che riguarda proprio le acciaierie ternane, la Fiom e la Cgil di Terni hanno voluto illustrare i possibili scenari futuri.

Lo hanno fatto in una conferenza stampa cui hanno preso parte i segretari Alessandro Rampiconi (Fiom) e Claudio Cipolla (Cgil), oltre al coordinatore Rsu del sindacato, Massimiliano Catini.

“Da quel tavolo – è stato detto – non sono emerse novità positive. Anzi. Si riducono gli investimenti dal miliardo previsto a poco più di 600 milioni di euro, mentre eventuali misure sul costo dell’energia, semmai ci saranno – riguarderanno gli anni 2027/2028. Questo significa – ha aggiunto Rampiconi – che verranno messe in atto fermate di una linea nell’area a caldo, da una a due settimane al mese”.

“In questa situazione- hanno spiegato i rappresentanti sindacali – sembrano profilarsi due scenari: o entro il 20 gennaio c’è una soluzione condivisa da azienda e governo e si firma l’accordo di programma a febbraio oppure questa intesa non c’è e l’accordo di programma non si firma. Con tutto quello che una simile eventualità comporterebbe, partendo dal fermo degli investimenti”.

Per Massimiliano Catini, della rsu, è insomma necessario sbloccare la questione leghata al costo dell’energia. Altrimenti – ha spiegato -l’azienda potrebbe anche fermare gli impianti, con tutta una serie di incognite su cosa voglia fare e quale piano industriale intenda mettere in atto”.

il video di Tele Galileo:

https://www.facebook.com/telegalileo/videos/561383286768333/?locale=it_IT