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Il presidente di Anci Umbria, Federico Gori, ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti nella Conferenza Stato-Città del 28 novembre, dove il presidente nazionale di Anci, Gaetano Manfredi, ha approvato il riparto del Fondo di solidarietà comunale per il 2025. Tra i punti accolti con favore, la previsione di un finanziamento statale aggiuntivo di 56 milioni di euro annui, che salirà a 310 milioni dal 2030, misura contenuta nella Legge di bilancio attualmente all’esame del Parlamento.

In merito al riparto del Fondo di solidarietà comunale, Gori ha affermato che “le risorse aggiuntive consentiranno di ridurre della metà la quota di perequazione a carico dei Comuni, che già affrontano significative difficoltà economiche a causa dell’aumento dei costi dei servizi. Accogliamo con favore anche la richiesta di Anci nazionale di aggiornare il modello di perequazione, ormai superato e inadeguato rispetto alle necessità attuali e ai cambiamenti degli ultimi anni”.

Nonostante i progressi, Gori ha sottolineato “che permangono alcune criticità che necessitano di interventi urgenti come, in particolare, l’abolizione del vincolo di mandato per le assunzioni, un limite introdotto nel testo della Legge di bilancio che rischia di compromettere la capacità dei Comuni di garantire adeguati livelli di servizio”.

E poi ancora, le correzioni sui contributi per l’affidamento dei minori: una voce di spesa che, a causa dell’aumento dei costi, rappresenta un peso insostenibile per i bilanci comunali. Altre richieste includono una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse correnti, per adattarle alle esigenze locali e il ripristino dei contributi agli investimenti, che nell’attuale versione della manovra risultano azzerati.

Gori ha concluso sottolineando la necessità di un confronto urgente tra Comuni e Governo per rivedere il ruolo degli enti locali e garantire una contribuzione equa e sostenibile al Bilancio dello Stato: “È indispensabile riconoscere l’importanza dei Comuni come pilastri fondamentali della gestione territoriale e dello sviluppo locale”.