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“Lo strano caso del bando da quattro milioni di euro per finanziare assunzioni già effettuate. Le umbre e gli umbri, alla vigilia del voto, hanno dovuto assistere ad un tentativo disperato della destra di convincere elettori a votarla, convinta di avere il destino segnato. Il tutto con un bando per aiuti alle imprese che assumono, di dubbio gusto e discutibile sul fronte della regolarità.  L’iniziativa dell’ex giunta Tesei viene pubblicata il 14 novembre, tre giorni prima dell’apertura delle urne, e metteva a disposizione 4 milioni di euro, da assegnare con una procedura a sportello. La piattaforma per le domande viene aperta a tempi record, quattro giorni dopo, ma i fondi finiscono in tre ore. Come sollevato da più parti, erano possibili modalità più consone. La scelta del bando a sportello lascia dei dubbi sulla gestione di tale misura. Le tappe, scandite dalla cronologia dei fatti, non possono non sollevare alcuni dubbi sul colpo di coda che la destra ha provato ad attuare. Stigmatizzando l’atteggiamento sprezzante e incurante di qualsiasi regola e convenzione della destra, battuta nelle urne, non possiamo far sì che quello che hanno fatto passi inosservato e non appena la nuova legislatura partirà ufficialmente, presenteremo un atto ispettivo per mettere a fuoco quanto accaduto qualche giorno prima del voto”.

Così in una nota il segretario del Partito democratico dell’Umbria, Tommaso Bori.