Tutti i leader del centrosinistra insieme, a Terni, per sostenere la candidatura a presidente della Regione Umbria di Stefania Proietti.
Stamane, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni sono stati infatti protagonisti con lei di un presidio davanti all’ospedale ternano. Quello della difesa della sanità pubblica è stato infatti uno dei temi principali della campagna elettorale del centrosinistra.
“E’ tempo di riforme strutturali – sostiene la Proietti – perché è chiaro che questi 5 anni della giunta Tesei sono stati anni di immobilismo ed è il momento di fermare l’emorragia di servizi e di pazienti (questi ultimi o rinunciano alle cure o vanno fuori a curarsi).
Non bastano limature o palliativi se vogliamo rilanciare la sanità dell’Umbria.
Se sarò eletta Presidente della Regione attiverò un Piano straordinario di assunzioni, perché siamo in un’emergenza senza precedenti con medici, infermieri e OSS che in questi anni hanno tenuto in piedi la sanità umbra, rinunciando a ferie e giorni di riposo, che hanno vissuto più negli ospedali che con le loro famiglie, senza peraltro un riconoscimento dei loro sforzi e sacrifici.
Poi metterei in collegamento la rete degli ospedali di emergenza per evitare che tutto si concentri in modo ingovernabile sui plessi di Perugia e Terni.
Inoltre – ha aggiunto – rilancerei la necessità di una medicina del territorio fatta di presÌdi e case di comunità con il personale adeguato per farli funzionare.
Gli edifici o i contenitori vuoti sono una presa in giro per i pazienti e i cittadini.
Abbiamo constato con rammarico che non ci sono per nulla presidi sanitari in alcuni luoghi dell’Umbria e questo significa che per numerosi cittadini non è garantito il diritto alla salute.
Va ribadito, con chiarezza, che gli ospedali di Perugia e Terni devono essere ospedali di eccellenza, solo così si potrà consentire al Servizio Sanitario Umbro di competere con le altre regioni, di non mandare i cittadini a curarsi altrove, e per fare questo bisogna riportare le risorse professionali che hanno lasciato l’Umbria perché qui non vedevano un futuro.
Fondamentale il ruolo degli ospedale di emergenza, ma anche le case di comunità che hanno ragione di esistere se inserite in una programmazione regionale che assegna a ogni presidio una specificità; le case di comunità sono fondamentali sui territori perché avvicinano il Servizio sanitario ai cittadini.
L’Umbria è una regione prevalentemente di anziani, per questo crediamo che bisogna pensare a curare le persone a domicilio, va investito di più sulla telemedicina e sui servizi domiciliari. Non è concepibile permettere che si facciano viaggi della speranza, deve essere il servizio sanitario ad andare a casa del paziente.
Per quanto riguarda l’edilizia ospedaliera la priorità è il nuovo ospedale di Terni per le condizioni di fatiscenza in cui versa e perché Terni, essendo la porta che si affaccia su Roma, può aiutare a rovesciare il rapporto entrate/uscite, provocando un effetto moltiplicatore su tutti gli altri presìdi della regione.
Infine in tre mesi azzereremo le liste d’attesa con risorse e personale adeguati nelle strutture pubbliche per garantire finalmente un Servizio Sanitario a pieno regime che assicuri il diritto alla salute a tutti i cittadini e le cittadine dell’Umbria”.