Lega e Forza Italia abbandonano l’aula sull’ultimo atto dell’ultimo consiglio della legislatura e cade il numero legale. La maggioranza va in pezzi su uno dei temi principali della campagna elettorale della Tesei: la gestione del ciclo dei rifiuti e la localizzazione dell’inceneritore. E’ l’ultimo vergognoso epilogo di questa legislatura.
In discussione c’era la legge Carissimi (Lega) su rifiuti ed economia circolare, dopo tre anni e mezzo di commissioni approdata in aula all’ultimo momento utile. Un atto di decoro e civiltà, approvato all’unanimità da I e II commissione, al di là delle diverse appartenenze politiche, che garantiva semplicemente all’Umbria di allinearsi alla normativa europea e nazionale sul ciclo dei rifiuti. Politiche di riduzione, raccolta differenziata, azioni volte a garantire un sistema virtuoso.
Prima ha abbandonato l’aula la presidente Tesei (Lega), poi l’assessore Roberto Morroni (FI), poi il presidente della II Commissione Valerio Mancini (Lega) e poi via, via tutti i membri di questi partiti ad esclusione del consigliere Rondini, dello stesso Carissimi e di Fratelli d’Italia. Dopo decine e decine di ore di audizioni con associazioni, gestori, portatori d’interesse, quando si tratta di metterci la faccia la maggioranza scappa. Non possono parlare di decoro, non possono parlare di futuro. L’ultimo vergognoso atto di questa legislatura segna la fine della destra in Umbria. È evidente come la maggioranza abbia agito su commissione dimostrando tutto quello che abbiamo sostenuto a gran voce fino ad oggi: il livello minimo di civiltà nella gestione del ciclo dei rifiuti, la raccolta differenziata e le buone pratiche di riduzione mettono a repentaglio i piani di chi vuole l’inceneritore in Umbria. Creano debiti per generazioni, inquinamento, inefficienze solo per alimentare questo impianto.
Parafrasando Winston Churchill, la destra poteva scegliere tra il disonore e la sconfitta, ha scelto il disonore ed avrà la sconfitta.
Thomas De Luca consigliere regionale Movimento 5 Stelle Umbria
La Tesei vuole bruciare i rifiuti a Terni. Oggi abbiamo avuto l’ennesima conferma assistendo all’ultimo vergognoso atto di questa legislatura. Durante la discussione sulla legge “Norme di economia circolare, sviluppo sostenibile, gestione integrata dei rifiuti e bonifica delle aree inquinate” presentata dal consigliere Carissimi della Lega, e quindi della maggioranza che sostiene la Tesei, che parla di politiche di riduzione, di raccolta differenziata, di garantire un sistema virtuoso, cioè qualcosa che avrebbe dato decoro e dignità all’Umbria e allineato la nostra regione a qualsiasi altro luogo civile al di là degli steccati e delle barricate, la seduta è stata sospesa perché è caduto il numero legale.
Un atto di decoro e civiltà – che all’articolo 15 frutto di un emendamento che era stato presentato da Thomas De Luca sanciva un sacrosanto principio ovvero che le aree regionali che ricadono nei SIN (siti di interesse nazionale sottoposti a bonifica) così come le aree oggetto di infrazione per il superamento dei livelli di PM10, sono da considerarsi aree non idonee alla localizzazione di nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti e che “nelle aree non idonee non possono altresì essere autorizzate modifiche sostanziali su impianti già esistenti” – di fronte al quale i consiglieri della maggioranza sono fuggiti. Vogliamo sapere su ordine di chi hanno offerto questo spettacolo vergognoso. Qualcosa di semplicemente inaccettabile.
L’articolo in questione, di fatto, sanciva che a Terni (che è sia SIN sia area oggetto di procedura di infrazione) sarebbe stato impossibile non solo costruire un nuovo inceneritore, ma anche apportare modifiche agli impianti esistenti affinché potessero essere utilizzati per bruciare i rifiuti di tutta la regione. Quello che è successo è di una gravità inaudita. L’atto è stato prima messo all’ordine del giorno del consiglio, poi è stato fatto slittare alla fine, successivamente è stata richiesta una pausa prima della trattazione dove la maggioranza, infine, si è dissolta facendo cadere il numero legale. Chi è intervenuto per boicottare tutto? A chi risponde realmente questa maggioranza? Quali sono gli interessi in gioco? La destra vuole portare a fondo l’Umbria, creando una montagna di mondezza da bruciare nel nuovo inceneritore. E quando si tratta di metterci la faccia, la maggioranza scappa. Non possono parlare di decoro, non possono parlare di futuro. L’ultimo vergognoso atto di questa legislatura segna la fine della destra in Umbria.
Valentina Pococacio candidata consigliera regionale Movimento 5 Stelle