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Nella seduta del Consiglio comunale di oggi 14 ottobre è stato sottoposto alla ratifica dei consiglieri l’aggiornamento dell’attività di monitoraggio prevista dal documento di programmazione delle attività commerciali (DPAC), documento questo ultimo adottato con DCC n.29 del 28.08.2023.
Il DPAC è stato approvato con  18 a favore, 11 contrari e 2 astenuti.

Questo approvato oggi è il primo documento del genere redatto in base alla attuale pianificazione. Le linee di indirizzo erano già state approvate ad aprile 2023 in Giunta e poi il documento è stato preadottato con atto del Consiglio comunale dell’agosto dello stesso anno; ma subito impugnato al Tar Umbria per la necessità di apportare integrazioni e modifiche sulle base degli input politici. Per questo motivo il documento non ha avuto efficacia fino ad oggi, quando il Consiglio comunale si è di nuovo espresso.
Il Comune attraverso le strutture delle direzioni competenti ha provveduto infatti ad aggiornare il documento di programmazione delle attività commerciali (Dpac) con una serie di novità, tra le quali l’attivazione del tavolo di concertazione così come prevede la legge regionale 10 del 2014 nell’ambito dell’attività di monitoraggio.

Per quanto concerne l’aggiornamento del DPAC, la giunta comunale, con DGC n.115 del 18.04, ha individuato le linee di indirizzo, poi sottoposte al tavolo di concertazione per la conseguente acquisizione delle osservazioni. I punti principali possono essere così elencati:
– inclusione della casistica delle aree libere dismesse quale criterio per l’applicazione delle esclusioni per interventi di rigenerazione urbana;
– revisione dell’art.7 del documento di programmazione recante la “norma di salvaguardia di piani o progetti approvati o procedimenti avviati”, contemplando anche le casistiche di interventi di recupero urbano delle aree periferiche, la riqualificazione e l’integrazione dell’insediamento commerciale in zone industriali, artigianali e commerciali;
– chiarimento sul perimetro di applicabilità delle norme sul commercio, ivi compresa la programmazione, relativamente alle farmacie che non vendono esclusivamente prodotti farmaceutici, specialità medicinali, dispositivi medici e presidi medico-chirurgici;
– chiarimento sul perimetro di applicabilità dell’attività di commercio all’ingrosso;
– verifiche sulla applicabilità e coerenza tra norme edilizie urbanistiche e commerciale sulla base degli esiti dell’applicazione del documento ad oggi acquisiti;
– esplicitazione dei casi di esclusione per la commercializzazione di prodotti in attuazione alla normativa di settore;
– verifiche sulla applicabilità nei casi di trasferimento delle attività commerciali regolarmente autorizzate dai titoli abilitativi e in esercizio alla data di adozione del DPAC nel rispetto dei limiti qualitativi e quantitativi.

Il documento presentato oggi è frutto, dunque, dell’esito di una serie di incontri del tavolo di concertazione, dove sono state discusse e approfondite le tematiche di indirizzo della giunta comunale. Al tavolo hanno partecipato le associazioni di categoria e le richieste e le proposte avanzate. Si tratta di osservazioni coerenti con i principi di valorizzazione e rilancio del tessuto commerciale, che ampliano le potenzialità della rigenerazione e riqualificazione urbana e del recupero dei siti di bonifica, preservando il consumo di nuovo suolo e promuovendo progettazioni maggiormente integrate con il tessuto urbano, soprattutto periferico, che valorizzino la componente verde, la mobilità dolce e la fruibilità della popolazione residente, anche attraverso opere complementari alle realizzazioni commerciali.

Per redigere il nuovo DPAC sono state anche esaminate le novità del quadro normativo regionale in materia di commercio, intervenute in data successiva alla adozione del precedente Documento. Queste indicazioni tendono a rafforzare i motivi imperativi di interesse generale e a declinarli in criteri localizzativi e limitativi di talune tipologie commerciali che il Comune può utilizzare nel proprio documento di programmazione commerciale ove ricorrano esigenze ambientali, paesaggistiche, di viabilità, di congestione (ovvero insufficienza) di servizi al cittadino, pur nel rispetto del principio della libera concorrenza. Nel documento ci sono novità nell’ambito delle norme di attuazione per valorizzare e promuovere azioni migliorative ambientali e infrastrutturali in taluni interventi di nuovi insediamenti commerciali in determinate aree.

Aggiornati anche i dati statistici, demografici, economici ed ambientali rispetto al 2023. Dall’analisi effettuata, si conferma il trend di decrescita demografica della città e le difficoltà dei settori produttivi e commerciali. Risulta invece interessante la crescita dei flussi turistici, che anche nel territorio ternano, possono determinare una significativa modifica della geografia dei consumatori. In questo contesto, l’offerta commerciale legata alla valorizzazione del territorio, alla promozione dei prodotti tipici e di qualità, alla valorizzazione degli esercizi di vicinato, soprattutto nel centro storico, rappresenta un potenziale di crescita del settore che va sostenuto sia da corrette politiche localizzative sia da interventi più generali di valorizzazione e di fruibilità del centro città.

È stato anche ridefinita la parte del documento dedicata alle norme tecniche di attuazione degli strumenti urbanistici che, così, declina in modo specifico i criteri generali. Invariata la suddivisione delle zone secondo le varie vocazioni (residenziali, commerciali, produttive, industriali e artigianali) ed i criteri localizzativi che tendono a limitare fenomeni di eccessiva localizzazione di grandi superfici commerciali a discapito di aree storicamente vocate al commercio, come il centro storico della città.

Il documento di programmazione delle attività commerciali nella sua stesura definitiva è stato trasmesso, infine, alla competente Autorità regionale per la verifica di assoggettabilità alla valutazione ambientale Strategica- VAS-  che non ha ravvisato la necessità di sottoporlo a tale procedura, apportando soltanto limitate correzioni di refusi terminologici o precisazioni di dettaglio.

Si tratta quindi in estrema sintesi di un documento che rappresenterà per i prossimi anni la disciplina sul commercio calata nel territorio, sempre tenendo conto di altri strumenti che regolano la vita e lo sviluppo della città quali ad esempio il Quadro Strategico di Valorizzazione, il PRG il PUMS.