”In un momento cruciale per il nostro territorio, assistiamo all’ennesimo teatrino di una destra già impresentabile, che riesce a diventare ancora più impresentabile implorando addirittura il soccorso del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi”. Così il consigliere regionale e segretario regionale Pd Tommaso Bori in merito “all’accordo Bandecchi – Tesei”.
“L’accordo tra Alleanza Popolare e le forze di destra in Umbria – spiega Bori – segna un punto di non ritorno, dimostrando la disperazione di chi, pur di rimanere aggrappato al potere, è disposta ad abbracciare personaggi impresentabili. Soggetti chi hanno fatto della violenza verbale e fisica, degli insulti e delle querele il proprio marchio di fabbrica. Si sono spinti a fare accordi con quella politica muscolare che non ha esitato perfino a mettere fisicamente al muro anche alcuni esponenti del loro stesso schieramento. Dalle aggressioni e i pugni si è passati agli abbracci e alle strette di mano come se nulla fosse successo dentro e fuori il consiglio comunale di Terni”.
“Bandecchi, il ‘campione di sputi’, non rappresenta i valori di rispetto e civiltà che la nostra comunità merita. La sua adesione alla candidatura Tesei – continua Bori – non è altro che un tentativo di mascherare le debolezze politiche di un fronte che, anziché lavorare per il bene dell’Umbria, sembra concentrarsi esclusivamente sulla propria sopravvivenza. Il Partito Democratico e tutto il Patto Avanti, al contrario, continuerà a battersi per un’Umbria inclusiva, che valorizzi le persone e le idee, che si allontani dalle pratiche avventate e divisive di chi punta solo a raccogliere consensi attraverso la polemica. È tempo di unire le forze per costruire un futuro migliore per tutti gli umbri, lontano da logiche di rancore, conflitto e aggressione politica. Invitiamo i cittadini a riflettere su chi vogliono veramente al loro fianco in questo importante momento storico. L’Umbria ha bisogno di serietà, competenza e rispetto, non di chiacchiere inconcludenti e provocazioni costanti”.
Nota di Azione su alleanza Bandecchi-Centrodestra
“Allearsi perfino con Satana” questi devono essere stati i termini dell’accordo tra Alternativa Popolare e Giorgia Meloni per il centrodestra. Paura del voto è capitata di vederne nel corso della storia ma questa volta rimarrà memorabile. La presa in giro degli elettori di entrambe le parti, l’imbarazzo totale, completo, assoluto dei consiglieri comunali e dei membri di partito scavalcati da Roma, lo sconcerto e lo spaesamento di militanti e simpatizzanti che si ritrovano, dalla sera alla mattina, a camminare al fianco all’oggetto delle loro invettive.
La politica è affare complesso ma talvolta ci stupisce con la sua semplicità e mai come in questo caso non serve essere politologi per riconoscere in questa vicenda l’esempio dei due ubriachi che si appoggiano l’un l’altro per non cadere.
E non basteranno le tonnellate chiacchiere che verranno scaricate addosso ai cittadini per cercare di indorare una pillola possibile di ingerire per chiunque. Impossibile dimenticare le risse, gli insulti, la vergogna portata sul nome della città da quelle figure a cui sono affidate funzioni pubbliche e che, secondo la nostra costituzione (art. 54) “hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”; ma soprattutto impossibile dimenticare la dissonanza su tutti i temi dell’amministrazione pubblica dall’ospedale allo stadio-clinica. Non sarà questo un colpo di spugna che potrà far dimenticare le tribolazioni per le liste d’attesa, la fuga dei dirigenti dall’ospedale, lo stato delle strutture sanitarie.
A chi vorrà poi insinuare che questo accordo potrà cambiare le sorti dello scenario politico togliamo subito ogni dubbio: non cambia nulla perché l’unico soggetto serio ed affidabile era e rimane Stefania Proietti e il suo progetto di un’Umbria moderna e coesa, in cui ogni territorio conta, in cui nessuno viene lasciato indietro. L’ unica vittima di questo accordo è la fiducia dei cittadini nella politica: voltare gabbana in questo modo nel minore dei casi avrà causato giramenti di testa ma è probabile che imprenditori, professionisti, moderati che avevano guardato a destra nell’illusione di qualcosa di diverso si rifugino nel non voto. Azione ha scelto dalla sua costituzione la strada della serietà, sapevamo che la strada era lunga e difficile ma, come questi casi dimostrano, il tempo è galantuomo e siamo certi che durante la campagna elettorale per le elezioni regionali, Azione con i suoi candidati e Stefania Proietti sapranno mostrare che per fortuna esiste un lato serio, pragmatico, efficace e affidabile della politica.
Il segretario Provinciale di Terni Michele Pennoni
Pd Terni: “Stefano Bandecchi è un personaggio in cerca d’autore e visibilità e non smette di dimostrarlo”
È sempre stato chiaro che il suo campo fosse la destra destra, nonostante strumentali e costanti tentativi di camuffaggio, e nonostante nella dichiarazione a Galileo, con la ormai nota umiltà, accosti il suo nome addirittura a De Gesperi.
Niente di nuovo sotto il sole perciò, come è sempre stato lapalissiano che il Comune di Terni non è mai stato l’obiettivo, nè l’amministrazione della città una sua preoccupazione, ma un gradino verso la scalata politica utile all’uomo e all’imprenditore. Cosa che ha dimostrato ogni giorno di questo mandato amministrativo, mai rivolto alle problematiche della città.
In consiglio comunale arriva alle mani con esponenti di Fdi e poi cerca strapuntino regionale con Tesei, perché “vado a mette a posto le cose con quelli che erano fratelli miei fino all’altro ieri” e perché, spiega, si candida per aiutare Tesei a fare quello che la sua amministrazione non è stata capace di fare.
La pessima battuta sulla segretaria Pd Schlein non è altro che l’ennesima espressione di becerume, che non poteva evidentemente esimersi dal ribadire, ma il
Partito di maggioranza di governo, nel momento più basso della sua credibilità, accentandolo dimostrerebbe di poter scendere ancora più in basso”.
Così la Segreteria del PD di Terni in una nota