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Proprio nelle stesse ore in cui Mario Draghi presentava il suo rapporto sulla competitività dell’Europa, dalla acciaierie di Terni è arrivata come un monito la notizia della cassa integrazione per 200 operai e viene fermato uno dei forni. Si tratta degli effetti tangibili dell’assenza di una politica industriale italiana degna di questo nome: senza un’azione decisa del Governo infatti la siderurgia umbra (e italiana) è destinata alla dismissione.
Da quattro mesi aspettiamo una risposta all’interrogazione parlamentare presentata al Ministro Urso che chiedeva per quale ragione non si sia ancora arrivati alla firma dell’accordo di programma per Arvedi – Ast. All’interrogazione non c’è mai stata risposta, ma quel che è peggio è che sia il Ministro sia la Presidente della Regione in queste ore non stanno dando alcuna spiegazione, nemmeno ai lavoratori e alle loro organizzazioni che di fatto stanno pagando con il proprio stipendio i problemi lamentati dalla proprietà, tra cui quello del costo dell’energia.
L’inusuale cartellone esposto da Arvedi fuori dall’impianto merita una risposta: è per l’incapacità del Governo a trovare un accordo sull’energia che si sono fermati tutti gli investimenti a Terni? Il Governo ha in cantiere misure che risolvano il problema? E ancora: c’è ancora tempo per realizzare gli investimenti previsti nel PNRR o la mancata firma dell’accordo di programma sta facendo saltare anche quelli?
Pretendiamo dal Governo risposte e soluzioni, perché fino ad oggi abbiamo visto soltanto ritardi e rinvii, abbiamo registrano gli enormi profitti delle imprese del comparto energetico, abbiamo ascoltato soltanto storie ammuffite sulla trasformazione dell’Italia in hub del gas e dobbiamo prendere atto della totale assenza di una visione politica sul settore della siderurgia.
Per noi quindi non è rinviabile una programmazione che sia strettamente connessa alla riconversione energetica e tecnologica degli impianti. Il Governo la illustri al paese o finirà per dover ammettere di non avere le capacità per costruire una solida prospettiva credibile all’Italia.
È in gioco la sussistenza di migliaia di famiglie, in Umbria come negli antri distretti industriali del paese.
Dichiarazione di Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra