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Il Movimento Cinque Stelle in Umbria non sosterrà alcuna moratoria ideologica a priori sulle energie rinnovabili. Nella nostra regione gli impianti di energia eolica attualmente installati costituiscono meno di un millesimo della produzione necessaria per soddisfare il fabbisogno di energia elettrica della nostra regione. Nel frattempo continuiamo a produrre ed importare energia prodotta da combustibili fossili per la maggior parte di ciò che consumiamo.

Fatte salve le valutazioni di carattere paesaggistico che spettano ai soggetti deputati, in particolar modo per discutibili impianti di 200 metri di altezza sui crinali appenninici, riteniamo inconcepibile che nella medesima area dichiarata idonea dalla giunta regionale all’insediamento di un inceneritore si possa dire no alla realizzazione di una pala eolica. Riteniamo invece di assoluto discrimine la reale produttività di questi impianti nelle aree proposte per il loro insediamento. Non è accettabile installare una pala laddove non c’è vento. Non è pensabile, come è accaduto in passato in altre parti della nostra penisola, che finanziamenti pubblici possano finire su progetti improduttivi utili solo ed esclusivamente ad acchiappare fondi. Riteniamo necessario accelerare sull’individuazione, da parte della Regione, delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili funzionali al raggiungimento dei target del decreto del 21 giugno 2024. Cosa che la Regione Umbria è tenuta a fare entro la fine dell’anno. Già il “decreto aree idonee” approvato a fine giugno dal governo Meloni rappresenta un ostacolo per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia avendo complicato oltremodo il quadro autorizzativo per le rinnovabili con una disomogeneità tra territori dove le Regioni avranno carta bianca.

L’obiettivo comune non dovrebbe essere quello di aumentare la burocrazia e dare un ulteriore pretesto per rallentare le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici volte a conseguire l’indipendenza e la sicurezza energetiche nazionali nel quadro delle iniziative che all’unanimità abbiamo sostenuto sulle comunità energetiche rinnovabili. Se l’Umbria è classificata tra le regioni con il maggior incremento di cementificazione in Italia negli ultimi 5 anni non è certo a causa degli impianti ad energia rinnovabile. Stranamente nessuno si pone il problema dell’impatto sull’ambiente e sul paesaggio di impianti come inceneritori, biodigestori o nuovi centri commerciali. Come mai solo le fonti di energia rinnovabile vengono considerate un problema per il paesaggio? Aumentare l’indipendenza e ridurre la povertà energetica deve essere la priorità assoluta per la nostra società. È necessario quanto prima definire un quadro certo e stabile di norme attraverso l’aggiornamento degli atti di pianificazione energetica, ambientale e paesaggistica con misure volte si a preservare il patrimonio ambientale e naturalistico della regione, ma anche ad attrarre investitori che possano contribuire allo sviluppo economico del territorio in maniera sostenibile e che possano al contempo rappresentare un risparmio per le bollette degli umbri.

Thomas De Luca consigliere regionale Movimento 5 Stelle Umbria