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“Diversi cittadini ci hanno segnalato l’assenza di medici alla guardia medica di Ponte San Giovanni. A quanto pare, per la giornata odierna, la guardia medica di Ponte San Giovanni non aveva il medico di guardia sebbene il servizio fosse regolarmente aperto. Ma c’è di più: l’infermiera presente non era informata di tale assenza che ha costretto i cittadini a rivolgersi alla guardia medica della Pallotta o direttamente al pronto soccorso creando ulteriore affollamento e conseguenti disservizi. I cittadini umbri continuano a subire una gestione della sanità approssimativa e senza controlli a discapito della propria salute.

È ormai evidente che l’assessore alla sanità non sia in grado neanche di governare l’ordinaria amministrazione, sarà forse perché ha deciso di lavorare in smartworking dal Veneto? Fatto sta che nel frattempo i cittadini bisognosi di cure devono arrangiarsi. Il servizio sanitario pubblico umbro è alla deriva e la situazione non può che peggiorare con l’ennesima follia dell’autonomia differenziata voluta dalle destre.

Con una situazione così fuori controllo, un’ulteriore decentralizzazione economica non farebbe altro che peggiorare la situazione, aumentando le disuguaglianze territoriali e penalizzando ulteriormente i cittadini umbri. È essenziale che la Regione prenda immediati provvedimenti per garantire che i servizi sanitari, inclusa la guardia medica, siano sempre efficienti e accessibili, anche durante il mese di agosto e nei fine settimana”.

Così in una nota congiunta la deputata Emma Pavanelli, il consigliere regionale Thomas De Luca e i consiglieri comunali Antonio Donato e Stefano Nuzzo.

 

GIANLUIGI ROSI (FI) RISPONDE AL M5S: “M5S FA AFFERMAZIONI GRATUITE E PRIVE DI SENSO LOGICO. I CITTADINI POSSONO STARE TRANQUILLI. NONOSTANTE LE CARENZE DI PERSONALE I MEDICI GLI SARANNO SEMPRE

L’immagine di una sanità umbra non ben gestita non è di certo caratterizzata dall’ assenza di medici della continuità assistenziale, ex guardia medica, e tanto meno segno di inefficienza e mancanza di controllo. Il Movimento 5 Stelle dell’Umbria, dall’Onorevole al Consigliere regionale e con i Consiglieri comunali umbri, continuano a fare spot demagogici inutili e privi di senso logico contro la sanità per tentare di screditarla.

Il Dottor Gianluigi Rosi, Responsabile regionale del Dipartimento Sanità e salute di Forza Italia Umbria, nonchè medico, afferma che Il problema della carenza di medici risale al 1999 quando il governo D’Alema, con il Ministro per l’Università Zecchini e il Ministro Bindi accolsero la richiesta della Comunità Europea di creare il numero chiuso per l’iscrizione alla facoltà di medicina e chirurgia. Un numero chiuso nel 1999 che fu fatto senza considerare una corretta programmazione e fu fatto addirittura considerando la grandezza delle aule e dei laboratori invece di considerare la reale necessità dei medici in tutto il territorio nazionale.

“Le attuali affermazioni del Movimento 5 Stelle sono gratuite – afferma Gianluigi Rosi – vorrei ricordare che tutto il personale sanitario con grandissimo spirito di abnegazione tutela quotidianamente la salute dei cittadini giorno e notte presso gli ambulatori della USL ed a domicilio, addirittura molti colleghi oramai in pensione hanno accettato di tornare a lavorare per sopperire a questa grave situazione. A Perugia l’attuale organizzazione tra continuità assistenziale in Via della pallotta e la sede del distretto di Ponte San Giovanni svolge un servizio di assistenza al momento efficace ed efficiente. Un impegno di tutte le forze politiche deve essere l’incremento dei compensi economici dei medici, allineandoli almeno a quelli delle altre nazioni europee. Quindi sicuramente se ci fossero più medici sarebbe tutto più organizzato e solo la loro efficienza ed efficacia consente attualmente di non creare particolari disservizi nell’ambito dell’organizzazione tra continuità assistenziale ed aggregazioni funzionali territoriali.

Continua Gianluigi Rosi: “Ai cittadini, anche se con imponenti sacrifici, stiamo cercando di dare la massima assistenza sia nell’ambito della continuità assistenziale che negli ospedali di tutta la regione. L’articolo 31 della Costituzione cita che bisogna tutelare la salute del cittadino, noi medici ci siamo e ci saremo. Cerchiamo quindi di evitare inutili critiche gratuite e demagogiche. Il cittadino deve ritenersi tranquillo e fiducioso.”