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Il centrodestra umbro non ha fatto nulla in questi 5 anni per evitare il collasso del sistema rifiuti. Il partito di Romizi che in giunta regionale detiene le deleghe all’ambiente ha saputo solamente allargare le discariche approvando un ampliamento delle volumetrie già di un milione di metri cubi nel 2022.
Solo pochi mesi fa, alla fine del loro mandato elettorale hanno approvato il nuovo Piano dei Rifiuti che porterà tra 5 anni ad nuovo inevitabile esaurimento ed una nuova inevitabile richiesta di ulteriore ampliamento.

È sconcertante che l’ex sindaco di Perugia parli proprio dopo che l’AURI, di cui Romizi era membro e di cui un suo collega di partito era presidente, nell’Avviso Pubblico emesso per la costruzione dell’inceneritore ha deliberatamente posticipato l’entrata in funzione dell’impianto di quasi due anni, contravvenendo a tutte le indicazioni del Piano e alle previsioni sui flussi totali attesi e sui volumi disponibili nelle discariche durante la fase transitoria, cosa che porterà ad una nuova richiesta di ampliamento prima del 2029.
Tutto questo mentre l’Assessore Morroni (collega di partito di Romizi) aveva sempre garantito sui tempi di realizzazione dell’impianto entro il 2028.

Proprio per questo lascia basiti che Romizi parli arrivi addirittura a fare spicciola propaganda sulla diminuzione delle discariche umbre, da 5 a 2, mentre la realtà dice esattamente il contrario. Ricordiamo all’ex sindaco che il termovalorizzatore che costruiranno (senza alcun sistema di teleriscaldamento) non sarà alternativo alle discariche, ma ne avrà bisogno per lo smaltimento di scorie e ceneri di cui ad oggi non è garantito alcun riciclo.

In tutto questo l’ultima bufala che va per la maggiore tra gli esponenti del centrodestra umbro e che Romizi rilancia è che l’inceneritore piace all’Europa e che quasi quasi ce lo chiede.
Infatti l’Europa ama talmente tanto gli inceneritori che li ha esclusi da ogni tipo di agevolazione prevista dai piani nazionali perché non ritiene che garantiscano il rispetto del principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali (DNSH, “Do no significant harm”).
I nuovi accordi sul sistema di scambio delle quote di emissione (Ets) includeranno molto probabilmente dal 2026 nel sistema anche l’incenerimento dei rifiuti urbani. Cosa che tra l’altro potrebbe comportare dei maggiori costi insostenibili per il mantenimento di questi impianti.
La stessa Unione Europea che secondo Romizi plaude agli inceneritori proprio pochi giorni fa ha avviato una procedura di infrazione verso l’Italia per il non corretto recepimento della direttiva 2018/851/UE sui rifiuti riscontrando carenze su responsabilità estesa del produttore, prevenzione, mancato conseguimento degli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti.

Tutte questioni che abbiamo sollevato sotto forma di emendamenti al Piano Regionale dei Rifiuti e sottoposto alla maggioranza di centrodestra che le ha bocciate senza alcun dibattito o discussione. Non mi risulta che l’Europa ci abbia messo in mora perché non costruiamo inceneritori.
La verità è che avremmo dovuto fare realmente come dice l’Europa, puntare su prevenzione, riduzione, differenziata spinta, riuso, riciclo di qualità, tutte cose che la Regione ha lasciato indietro, che avrebbero portato occupazione e avrebbero fatto bene all’ambiente invece la destra ha scelto la strada che più danneggerà gli umbri.

Thomas De Luca consigliere regionale M5S Umbria