Nei cinque anni di governo regionale del centrodestra è decuplicata la spesa sostenuta dalle aziende del servizio sanitario regionale per i contratti di lavoro autonomo. I numeri parlano chiaro: l’esperienza di governo a guida Tesei ha gravemente indebolito la sanità pubblica in Umbria.
Ci sono volute ben tre interrogazioni all’assessore Coletto per avere i primi dati relativi alla spesa per professionisti medici e infermieri che vengono richiesti esternamente dalle aziende sanitarie umbre per svolgere le ordinarie esigenze a cui non riescono a far fronte con personale in servizio. Ebbene, secondo i dati forniti durante il question time odierno in risposta all’interrogazione del Movimento 5 Stelle, la spesa sostenuta dalle due Usl e dalle due aziende ospedaliere per i contratti di lavoro autonomo è passata da 237.000 euro nel 2019 a 2.390.000 euro nel 2023. Segno di una sanità pubblica sempre più fuori controllo e mal gestita.
Secondo i dati forniti dall’assessore Coletto, nel 2018 la spesa sostenuta da Usl Umbria 1, Usl Umbria 2, azienda ospedaliera di Terni e azienda ospedaliera di Perugia per questo tipo di contratti è stata 358.000 euro. Nel 2019 la spesa sostenuta dalle quattro aziende è stata di 273.000 euro, mentre nel 2020 con l’avvento del Covid è salita a 3.683.000 euro, nel 2021 è stata di 6.759.000 euro, nel 2022 di 3.446.000 euro mentre nel 2023 di 2.390.000 euro. Se il sensibile incremento della spesa con riferimento agli anni 2020-2021-2022 è in parte imputabile anche alle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione dell’emergenza pandemica, la differenza tra il 2019 e il 2023 fa trasparire un incredibile indebolimento strutturale del sistema sanitario pubblico. Incremento che evidenzia la perdita di attrattività delle strutture che vedono andar via professionisti in fuga verso altre regioni prospettive di lavoro e di carriera sono migliori.
Andando a guardare i dati più nel dettaglio, le difficoltà maggiori sono in capo alla Usl Umbria 2 che è l’azienda che farebbe più ricorso a questa tipologia di intervento con una spesa nel 2022 di quasi 2 milioni al cospetto dei 991.000 euro di Usl Umbria 1, dei 498.518 euro dell’azienda ospedaliera di Terni e di appena 30.000 euro dell’azienda ospedaliera di Perugia. Nonostante l’art.7 del dlgs 165/2001 permetta alle amministrazioni pubbliche di conferire incarichi con contratti di lavoro autonomo ad esperti di particolare e comprovata specializzazione a patto che la prestazione sia di natura temporanea e altamente qualificata, in Umbria sembra che il fenomeno stia diventando strutturale. Oltre ad un probabile aggravio di spesa, questo fenomeno potrebbe portare problematiche anche dal punto di vista tecnico dal momento che tali professionisti esterni non lavorano stabilmente in équipe.
Thomas De Luca consigliere regionale Movimento 5 Stelle Umbria