“Sono particolarmente soddisfatto per un risultato importante e che distingue l’Umbria nel panorama nazionale per l’utilizzo del fondo anti desertificazione commerciale previsto dal decreto Rilancio”. A dirlo è il coordinatore dei Piccoli Comuni Anci e Sindaco di Montecchio Federico Gori che commenta i dati sull’utilizzo delle risorse in Umbria e nel resto d’Italia. Il risultato che riguarda la nostra regione – osserva Gori – è molto confortante in rapporto al resto d’Italia anche se la partita non è vinta. Gli sforzi infatti devono continuare affinché ci sia una ripresa strutturale di questo pezzo di economia locale dove i problemi, nonostante gli aiuti, permangono e si intrecciano con quelli della vivibilità generale delle aree montane e più piccole.
Resta inoltre – puntualizza poi – il rammarico che nel nostro paese, fortemente caratterizzato da aree interne e montane – afferma inoltre sempre Gori – non si sia capito fino in fondo quanto importante sia dare ossigeno alle piccole attività che in questi luoghi rappresentano servizi indispensabili. Non si comprende infatti – aggiunge – come i fondi utilizzati siano di gran lunga inferiori rispetto a quelli messi a disposizione. Riconoscere un contributo economico a queste attività commerciali che ancora resistono nei nostri territori – osserva il Sindaco – significa salvaguardare la tenuta stessa delle comunità che si trovano ad affrontare quotidianamente le difficoltà legate alla desertificazione dei servizi.
Questa misura aiuta i commercianti a non ricaricare tutti i costi da loro sostenuti sul prodotto finale rimanendo concorrenziali e fruibili da tutti i cittadini. La qualità della vita dei Piccoli Comuni – conclude Gori – è strettamente legata a quella delle città che subiscono l’esodo di quei cittadini in cerca di servizi fuori dai propri paesi a discapito della qualità della vita”.
Secondo i dati del Centro studi Enti locali, quasi un quarto di questi fondi sono andati appannaggio dell’Umbria. I 7 comuni che li hanno utilizzati hanno complessivamente distribuito 231.178 euro di contributi su un totale di 937.788. I comuni umbri nei quali la risposta è stata più importante sono stati Giove e Montecchio seguiti da Benedutti, in provincia di Sassari. Fra le regioni, oltre l’Umbria, ci sono il Piemonte, con 116.641 euro, il Trentino Alto Adige e la Lombardia. Chiudono la Puglia, con 8.237 euro assegnati, la Basilicata (3.731) e il Friuli Venezia Giulia (637 euro). I fondi usati per i negozi hanno riguardato solo un comune su mille, con una spesa in 3 anni di meno di un milione. Sono infatti solo 73 in tre anni i comuni nei quali commercianti e artigiani hanno ottenuto i contributi anti desertificazione commerciale.
Il fondo destinato alla promozione dell’economia locale dei comuni con popolazione fino 20.000 abitanti fu varata dal primo governo Conte con l’intento di promuovere la riapertura delle attività commerciali chiuse da almeno sei mesi o l’ampliamento di quelle esistenti nei quasi 7.400 comuni italiani con popolazione fino a 20mila abitanti. Nel 2020, anno di esordio, il fondo contava su una dotazione annua da 5 milioni di euro ma l’esecutivo aveva previsto un progressivo aumento delle risorse: dieci milioni nel 2021, 13 milioni nel 2022 e 20 milioni dal 2023 in poi. Complessivamente, in 3 anni, non si raggiunge invece la soglia del milione di euro: 458.089 euro nel 2020, 409.020 euro nel 2021 e 70.680 euro nel 2022.
Tra le ragioni di una riuscita così bassa il centro studi indica lo scoppio della crisi pandemica che si è abbattuta sui negozi e ha portato ad aiuti tra i quali esenzioni dai tributi locali, che costituiscono la base di calcolo di queste agevolazioni. Lo studio segnala, infine, che l’ultima legge di bilancio ha ridimensionato la dotazione di questo fondo portandola a 19 milioni per il 2024 e 2025, 13 milioni per il 2026 e 17 milioni per l’anno 2027.