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“L’esclusione dal PNRR del miliardo di euro per gli investimenti relativi all’idrogeno nei settori dell’industria pesante potrebbe rappresentare la pietra tombale messa dal governo Meloni sul piano di investimenti per il polo siderurgico di Terni”: lo dice il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Thomas De Luca.

“Ci troviamo di fronte a un gravissimo rompete le righe – spiega – che attesta la totale incapacità e incompetenza del governo. Altro che il ‘siamo pronti’ esibito in campagna elettorale. Qui siamo di fronte a una ritirata che ha conseguenze devastanti. Per anni la presidente della Regione, Donatella Tesei, ha estromesso il territorio personalizzando il rapporto con il cavalier Arvedi e incentrando la sua retorica sulla questione ambientale della conca ternana intorno alla decarbonizzazione e all’implementazione dell’idrogeno in alcuni processi produttivi. Oggi tutto questo viene meno”.

“Investimenti – prosegue – che, ricordiamo, nulla avevano a che fare con i temi centrali dell’impatto dell’industria pesante sulla salute pubblica, sulla qualità dell’aria, dei suoli e delle falde acquifere della conca ternana. Risorse che erano invece propedeutiche all’allineamento del nostro polo industriale ai crescenti standard di sostenibilità fissati dall’Unione europea per la neutralità climatica. Il governo Meloni mette a rischio il futuro del polo siderurgico di Terni. Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha seguito pedissequamente il copione della governatrice al netto delle sparate sui dati epidemiologici e sulla fantomatica delocalizzazione dell’acciaieria. Oggi il territorio ternano rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano. Richiederemo – conclude De Luca – nella seduta di domattina, con urgenza assoluta, che la presidente Tesei riferisca in aula in merito a questa situazione devastante”.