“Si avvicinano le elezioni amministrative a Terni e la presidente Tesei torna a parlare, con una intervista, anche di temi che interessano la nostra città, dopo aver portato la sanità pubblica in uno stato disastroso, a causa delle scelte sbagliate durante la gestione del Covid. Parallelamente riemergono anche illusioni su cliniche private relativi con fughe in avanti infondate dal punto di vista normativo che appaiono più che altro timori elettorali. Il tutto come una cortina fumogena per coprire le lacerazioni di un centrodestra, anch’esso in disfacimento con un giudizio negativo al sindaco uscente, al punto di non ricandidarlo, dopo essersi spartiti il potere nella disastrosa legislatura che si accinge a chiudersi”. Così il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd), “in merito alle dichiarazioni della governatrice Tesei”.
“La presidente è tornata a parlare di convenzione con l’Università – spiega Paparelli – ma non è quella la soluzione in grado di risollevare la sanità ternana, bensì quella in grado di affossarla del tutto. È necessario mettere la parola fine alle prese in giro nei confronti dei ternani che non meritano questo trattamento. La presidente torna a ribadire che la firma del protocollo d’intesa per la gestione delle aziende ospedaliere umbre è prossima e che l’obiettivo non è una spartizione ma la valorizzazione delle competenze e l’attrattività dell’ospedale di Terni. Affermazioni che le varrebbero il premio di ‘Faccia di bronzo”, per usare una citazione parlamentare. Come si fa a migliorare qualità e attrattività cancellando otto strutture complesse? Ricordiamo anche alla smemorata presidente Tesei quale sia stata la gestione dell’ospedale di Terni durante il Covid, quando invece di usare l’ex Milizia lo si è tramutato in ospedale Covid, senza personale e senza investimenti adeguati. Ricordiamo anche alla governatrice che la cornice di ogni atto di gestione, a partire dalla rete ospedaliera dovrebbe essere il Piano sanitario, fermo invece in Terza commissione, senza che sia stato avviato un percorso di partecipazione e su cui pende un giudizio fortemente negativo persino della stessa università. In questo contesto, la vera soluzione per la sanità ternana è inquadrare l’ospedale di Terni come un’azienda di alta specialità di secondo livello, con convenzione universitaria ad hoc a partire dalla ricerca. Ricordiamo alla Presidente che si sta procedendo in modo contrario a quanto stabilito dal DM 70 e che le aziende ospedaliere universitarie non si realizzano con convenzioni ma tramite DPCM, come da normativa.”
“Senza questo, resta la nuda realtà: i cittadini si trovano a dover fare i conti con un ospedale passato dal 10esimo al 97esimo posto nella graduatoria nazionale in soli tre anni.
La presidente Tesei, quindi, invece che lanciare proclami, deve fare una sola cosa: ritirare la Convenzione e il Protocollo con l’università ed aprire un tavolo di confronto vero con tutti i soggetti interessati, dai Comuni ai sindacati, dall’Università alle associazioni di malati, per compiere le scelte migliori per tutelare la salute dei ternani e degli umbri. Anche sulla vicenda stadio – clinica – continua Paparelli – la smetta di illudere tutti tra fughe in avanti e strappi, perché l’iter è quello stabilito dalla legge e certificato dalla stessa Regione.
Il resto sono fandonie e tecniche per distrarre i cittadini dalla gestione della città negli ultimi anni”.