“Davvero curioso che a criticare oggi la sanità ternana sia proprio quel Partito democratico che al governo regionale si è totalmente disinteressato per troppi anni dell’ospedale ternano, mancando di apportare quegli interventi strategici che soltanto oggi con la Giunta Tesei stanno prendendo forma”: a dirlo sono i consiglieri regionali del Gruppo Lega Umbria.
“Per garantire una risposta sempre più adeguata ai bisogni di salute dei cittadini, la Regione Umbria ha infatti intensificato l’attenzione verso l’Azienda ospedaliera di Terni con un’interlocuzione quotidiana con il direttore generale, anche alla luce del sovraccarico di lavoro registrato al pronto soccorso a causa di un elevato numero di accessi legati alla pandemia e al caldo” aggiungono.
“In questa fase – dicono i consiglieri leghisti in una nota – nell’Azienda ospedaliera di Terni non si verificano ritardi o mancate refertazioni a seguito delle ferie dei dipendenti, ma il caso segnalato alla stampa si è rivelato essere poi un ritardo di refertazione con firma digitale. Per quanto riguarda le celle frigorifere dell’obitorio del S.Maria di Terni, la Direzione Aziendale ha messo in pratica le disposizioni della determinazione dirigenziale 2179 del 03/08/2021 del Comune di Terni. A tal proposito, negli ultimi mesi sono intercorsi numerosi contatti tra l’Azienda ospedaliera ed il Comune di Terni che, al termine di una necessaria attività istruttoria con il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei familiari ed eredi delle salme, ha comunicato l’imminente ‘liberazione’ delle celle frigorifere. Sul fronte dei lavori, il progetto che comprende obitorio, celle frigo e sala settoria è arrivato, dopo le dovute autorizzazioni e recepimento dei fondi adeguati, al livello esecutivo e nelle prossime settimane si bandirà la gara per i lavori che comunque, saranno eseguiti, seppure con alcune limitazioni, senza la chiusura dell’obitorio. Le celle frigo saranno sostituite nella fase di ristrutturazione della sala settoria che potrà essere utilizzata anche in casi di pazienti infetti come nel caso di Covid-19.
Per quanto riguarda le presunte ‘liste d’attesa interminabili’ come scrive un Pd smemorato, capace di cancellare oltre due anni di Covid e le mancanze del passato, l’Azienda durante la pandemia ha sempre preservato le prestazioni riservate a patologie maggiormente tempo-dipendenti, compatibilmente con la pressione in termini di impegno del personale e occupazione di spazi e le necessarie misure adottate per ridurre il rischio di trasmissione ed ha partecipato ai diversi Piani di recupero regionali delle prestazioni sospese, riportando il completamento del recupero delle suddette prestazioni.
L’Azienda ha inoltre, già predisposto le misure previste dal recente Piano regionale di governo delle liste d’attesa per il triennio 2022-2025 e in questa fase, si sta riservando il massimo impegno a rispondere alla richiesta delle prestazioni ambulatoriali più urgenti (identificabili con codice Rao), prevedendo, in caso di sforamento dei tempi massimi previsti, l’attivazione dei cosiddetti ‘percorsi di tutela’.
Inoltre, accanto alle prestazioni di primo livello prenotabili agli sportelli Cup, per pazienti affetti da patologie ‘maggiori’ (come pazienti oncologici) sono stati identificati specifici percorsi di cura che garantiscono una fondamentale continuità nella presa in carico del paziente anche in regime ambulatoriale, prevedendo prestazioni di secondo livello prescritte ed eseguite direttamente dal professionista che ha in cura il paziente. Anche al fine di facilitare questa presa in carico, l’Azienda ha attivato negli scorsi mesi, piastre ambulatoriali all’interno dell’ospedale, prevedendone tra l’altro ulteriori potenziamenti.
Per quanto riguarda il pronto soccorso ed in particolare il personale sanitario, l’Azienda ha già avviato procedure selettive ad hoc per il potenziamento della dotazione organica. Inoltre, il direttore del pronto soccorso, in stretta collaborazione con la Direzione, pur nella necessità di continuare a garantire percorsi separati per pazienti Covid e pazienti non-Covid, con inevitabile impegno di risorse aggiuntive e carico di lavoro per i singoli operatori, sta provvedendo ad adeguare nuovamente il modello organizzativo al fine di assicurare come sempre le cure a tutti i pazienti che accedono in pronto soccorso.
Sul fronte dei lavori in malattie infettive (unici avviati nell’ambito del DL34 in regione), si prevede l’ingresso dei pazienti a fine ottobre. Lo slittamento delle date di consegna – concludono i consiglieri della Lega – è stato dovuto alla difficoltà di reperimento dei materiali che ha colpito a livello nazionale il settore dei lavori”.