“Ho comunicato l’intenzione di non candidarmi per il prossimo Parlamento alla Segreteria nazionale del Pd e, nonostante varie sollecitazioni, sono convinta che sia la scelta giusta”.
Così la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni in un post su Facebook.
“Ho ricoperto incarichi importanti – scrive Sereni – nei quali ho cercato di rappresentare al meglio la mia parte politica e il mio territorio, ma sempre pensando di dover fare il ‘bene comune’, l’interesse generale del nostro Paese. Questo sentimento è stato prevalente e particolarmente forte nel corso di questa ‘pazza’ legislatura durante la quale, pur non essendo più parlamentare, ho avuto l’onore di essere Vice Ministra degli Esteri, prima con il Governo Conte 2 e poi con il Governo Draghi, con due maggioranze sensibilmente diverse”.
“Rappresentare il tuo Paese all’estero, tanto più in un periodo così difficile, – prosegue la Vice Ministra – è stata un’esperienza straordinaria, impegnativa e bellissima. Ecco perché oggi penso che sia venuto il momento di aiutare il Partito Democratico a costruire liste forti e autorevoli, favorendo anche un ricambio in Parlamento e valorizzando le migliori energie del nostro partito e del Centrosinistra”.
Dalla Farnesina, scrive ancora, “è facile vedere i punti di forza e di debolezza del nostro Paese. La stabilità delle istituzioni e la capacità di mantenere l’Italia nel solco della migliore tradizione della politica estera del nostro Paese sono due punti sui quali siamo giudicati all’estero. Siamo considerati un grande Paese, una superpotenza culturale, un modello per il nostro sistema di piccole e medie imprese, un campione di innovazione in molti ambiti industriali, dall’energia alle infrastrutture, dall’agricoltura alla green economy. Siamo apprezzati per la nostra Cooperazione internazionale che, seppure con risorse e strumenti limitati, riesce a costruire partnership paritarie, inclusive e attente alle ragioni dei Paesi e delle comunità in cui operiamo. Ma siamo anche un Paese terribilmente instabile e negli ultimi anni abbiamo visto crescere forze che hanno incrinato o messo in discussione il nostro impegno nel processo di integrazione europea e la nostra collocazione atlantica.
Sarà uno dei temi della campagna elettorale e sarà una delle lenti attraverso le quali il resto del mondo guarderà (speriamo senza cercare di interferire) alle nostre elezioni. Insomma, abbiamo molto da fare… Buon lavoro a tutte e tutti noi!”, conclude Sereni.