“Il panorama della sanità umbra è desolante, con una carenza di personale sempre più grave e atavica e con un livello politico che non sembra avere alcuna intenzione di affrontare la questione, risolvendola alla radice”.
Così il consigliere regionale del Partito democratico Fabio Paparelli, che ha presentato un’interrogazione “per conoscere la situazione della Usl Umbria 2 sul fronte dei medici di medicina generale e sul personale, più volte evidenziata dallo stesso direttore generale Massimo De Fino, e per capire come si intende affrontarla”.
Paparelli – spiega una nota della Regione – fa riferimento ad una missiva di De Fino, “indirizzata ai sindaci del territorio di competenza, alla presidente della Regione Tesei e all’assessore Coletto, nella quale si mettono in evidenza i punti dolenti della sanità territoriale, con particolare attenzione alle carenze che da qui a fine anno si evidenzieranno nella medicina generale e nel servizio di emergenza-urgenza”.
“Stando a quanto riferito dallo stesso De Fino, nella Usl 2, entro la fine dell’anno – dice il consigliere – verranno a mancare ben 57 medici di medicina generale. Un numero che, in rapporto ad una media di mille assistiti per medico, significa che una popolazione di quasi 60mila assistiti rischia di non avere più un medico di medicina generale. Le 57 carenze riguardano tutti i distretti, ma in particolare – come numerosità – 15 carenze nel distretto di Terni, 12 carenze nel distretto di Spoleto, 11 carenze nel distretto di Foligno, nove carenze nel distretto Narni-Amelia, sette carenze nel distretto di Orvieto, tre carenze nel distretto della Valnerina. In alcune zone della Provincia di Terni, tra cui i comuni di MontecastrillI e Avigliano Umbro, la metà dei medici andranno in quiescenza entro il prossimo mese. Con queste carenze si andranno dunque a penalizzare le periferie e i comuni più piccoli”.
“Le criticità – continua – però sono presenti anche per la cosiddetta guardia medica, cioè il servizio di continuità assistenziale, e la medicina penitenziaria. Ad oggi vi è una carenza di ben 45 medici di continuità assistenziale e 13 medici per istituti penitenziari. Una postazione di guardia medica richiede un minimo di quattro medici al fine di garantirne l’attività notturna, prefestiva e festiva. Si può capire bene come 45 medici significano ben 11 postazioni in meno. Le carenze interessano anche la rete dell’emergenza urgenza e il servizio 118. Il fabbisogno della Usl2 sarebbe di 35 medici. Di questi, se nel mese di marzo 2021 scorso vi erano otto carenze, a novembre 2021 sono diventate 14: due posti per la sede di Foligno; quattro posti per Terni, Narni Amelia; quattro posti per Spoleto e Valnerina e quattro posti per Orvieto. Insomma, da qualsiasi punto la si tiri, la coperta è diventata troppo corta”.
“A fine giugno – prosegue Paparelli – si concluderà il corso organizzato per i medici del 118 a cui ad oggi hanno partecipato 14 corsisti (già comunque medici di continuità assistenziale e da assegnare su tutto il territorio regionale) per cui dovremmo avere una riduzione di criticità sul 118 ma come conseguenza un aggravamento di quelle di guardia medica per un pari numero in meno di medici della continuità assistenziale a livello regionale. Una coperta davvero troppo corta, che impone interventi strutturali e veloci, per non lasciare decine di migliaia di persone senza medico di famiglia, o magari essere costrette ad avvalersi di medici addirittura fuori regione, con gravi disagi nella assistenza sanitaria, supremo bene primario pubblico”.