“Nuvole nere sulla tenuta finanziaria di Palazzo Spada. La sentenza 41/2022 della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria che parla di 13 milioni e mezzo di euro di debiti rischia di condurre il Comune di Terni in una posizione estremamente critica”.
E’ quanto scrivono – in una nota congiunta – i gruppi consiliari di minoranza M5S, PD, Senso Civico e Terni Immagina.
“Già a ottobre 2020 in conferenza stampa come minoranze avevamo detto che bisognava intervenire urgentemente per inserire l’anticipo di tesoreria all’interno del bilancio comunale e non in quello dell’Organismo Straordinario di Liquidazione. Oggi purtroppo i nostri timori trovano riscontro.
Una situazione – proseguono – che fino all’ultimo questa giunta ha cercato di nascondere, non inserendo questi debiti nel bilancio ordinario dell’ente. Come forze di opposizione in questi anni più volte abbiamo esortato il sindaco Leonardo Latini e l’assessore al Bilancio Orlando Masselli a non ignorare questa spada di Damocle che pende sulla testa dei ternani. Purtroppo le uniche risposte che abbiamo ricevuto sono state quelle di chi ci ha definito “dischi rotti” capaci solo di fare allarmismo con il solito rimpallo delle responsabilità. Abbiamo chiesto di condividere responsabilmente un percorso per evitare ai ternani un secondo dissesto.
Ma questa amministrazione ha preferito far ricadere interamente su di sé la responsabilità di questo fallimento, trincerandosi dietro un’ostinata certezza fondata su pareri che non avevano alcun riscontro su quanto previsto dal Tuel. Oggi, a pochi giorni dall’approvazione del bilancio di previsione e del Dup siamo qui a chiedere un gesto di umiltà e responsabilità verso la città. Non è più tempo di campagne elettorali fatte spremendo i cittadini e nascondendo i debiti sotto al tappeto. E’ arrivato il momento di prendere atto che i problemi vanno affrontati.
Noi – concludono i gruppi consiliari M5S, PD, Senso Civico e Terni Immagina – siamo pronti a dare il nostro contributo per evitare a famiglie ed imprese di pagare di tasca propria questo ennesimo fallimento purtroppo prevedibile e ampiamente annunciato”.