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“Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza ai 5 agenti della polizia penitenziaria di Terni, rimasti feriti in seguito ad una aggressione commessa da un detenuto già noto alle cronache per il suo fondamentalismo islamico.

I poliziotti della penitenziaria devono poter operare in sicurezza e lo stato deve garantirli. Purtroppo il caso di Terni non è isolato, episodi del genere sono oramai quasi all’ordine del giorno e chi tutela la nostra incolumità, lo fa spesso in condizioni stressanti e gravose. Gli agenti della penitenziaria fanno un ottimo lavoro ed alcuni di loro sono anche addestrati per monitorare eventuali opere di proselitismo del fondamentalismo islamico in carcere, ma per permettergli di operare al meglio servono più fondi per la formazione, l’aggiornamento professionale dei poliziotti e nuovi agenti che sostituiscano i colleghi prossimi alla pensione.

E’ inoltre necessaria un presa di posizione chiara e concreta da parte della politica, per garantire ai servitori dello Stato, che rischiano la vita ogni giorno per le istituzioni, dotazioni consone all’attività che svolgono e che gli permettano di lavorare realmente in sicurezza. Come Lega, a tutti i livelli, stiamo chiedendo a gran voce il taser anche per gli agenti della penitenziaria, non comprendiamo infatti la ratio che, in maniera incomprensibile, ha escluso questo corpo dalla dotazione di questa particolare pistola ad impulsi elettrici, che in alcuni casi può essere uno strumento utile o un deterrente per contenere o scoraggiare, le azioni scomposte ed aggressive dei criminali. Serve una ricognizione attenta relativa alla situazione delle carceri in Italia, ed una analisi accurata, affinché eventi al limite, come questo che siamo costretti nostro malgrado a commentare, non si verifichino più.

Auspichiamo quindi che il Ministro della Giustizia Cartabia, si attivi quanto prima per verificare lo stato in cui versano i penitenziari italiani e si impegni fattivamente per rendere la vita degli agenti della penitenziaria, più dignitosa e meno pericolosa. Il lavoro in carcere è sempre più usurante e lo Stato deve fare la sua parte per renderlo il più sicuro possibile”.

Così la nota congiunta dei parlamentari della Lega Umbria, Valeria Alessandrini, Virginio Caparvi e Stefano Lucidi e del gruppo consiliare della Lega Terni.