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La presidente della Provincia di Terni ha preso parte oggi nella sede della Provincia di Perugia al convegno promosso da Upi nazionale “Le nuove Province, la sfida” per parlare del rilancio degli enti in Italia. La presidente ha colto l’occasione per sottolineare il ruolo che le amministrazioni provinciali possono avere per lo sviluppo e per il sostegno ai Comuni, per il coordinamento dei fondi Pnrr, ma anche per l’apporto essenziale alla gestione di crisi sanitarie ed umanitarie, come il ruolo svolto per il Covid e per la guerra in Ucraina dimostrano grazie ad una sempre maggiore sinergia e collaborazione con la Regione in primis ed anche con Anci.

La presidente ha ringraziato il presidente Upi nazionale De Pascale e, in qualità di vide presidente Anci Umbria, ha portato i saluti del presidente Toniaccini sostenendo l’importanza e la necessità che siano, non solo gli amministratori dell’ente, ma anche i docenti delle maggiori Università Italiane, presenti oggi, a fornire importanti spunti e ad indicare le strade da percorrere. Strade, ha sottolineato, che negli anni passati sono state tortuose, difficili, alcune volte in salita, poche in discesa. Oggi finalmente qualcosa si sta muovendo.

L’Upi, ha poi rimarcato la presidente, è entrata a far parte di tutti i tavoli tecnici e politici in Italia e in Europa, un segnale, secondo la presidente della Provincia, importante e un riconoscimento dell’infaticabile lavoro del presidente di Upi e di tutta la struttura, in particolare del direttore generale Antonelli. La presidente ha poi detto di confidare in un’azione congiunta che veda le Province protagoniste, a tutti i livelli istituzionali, senza sensi di inferiorità, delle sfide del futuro, partendo dal Pnrr. Fra le priorità la presidente ha individuato la revisione, profonda, della normativa sulle Province. Una revisione che sta subendo continui rinvii, divenuta però improcrastinabile se si vuole assicurare un rilancio ed una valorizzazione di questo ente.

A questo si aggiungono i pesanti tagli alle risorse per i servizi essenziali, che non consentono di investire sul territorio come si vorrebbe. Occorre, secondo la presidente, disegnare uno scenario finanziario idoneo a garantire certezza e stabilità nei bilanci provinciali. La presidente ha poi rivolto un pensiero agli studenti ricordando che finalmente dal 2020 si sono ottenute risorse importanti per la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico degli edifici delle scuole secondarie superiori. Si tratta di risorse importanti contenute anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Un grido d’allarme invece lo ha lanciato sullo stato della rete viaria provinciale sulla quale c’è molto da fare, investire sulla viabilità secondaria del nostro paese, secondo quanto dichiarato dalla presidente della Provincia, è strategico per il rilancio omogeneo di tutti i territori. Questo, ha aggiunto, è un ruolo che abbiamo dimostrato di poter svolgere in modo efficiente ed operativo grazie alla grande professionalità dei nostri uffici tecnici che però sono ridotti al lumicino. Le Province, ha concluso, sono pronte a raccogliere le sfide, a puntare tutto sugli investimenti ma il loro rilancio deve partire proprio dal rafforzamento degli organici, in modo strutturale, per renderle protagoniste del futuro del paese.

Durante i lavori del pomeriggio ci si è in particolare soffermati sul ruolo della Provincia coma “Casa dei Comuni”, ruolo che passa attraverso la valorizzazione delle Stazioni Uniche Appaltanti e non solo. Si tratta, sottolinea sempre la presidente, di strategie unitarie di sviluppo territoriale che possano rilanciare il ruolo delle Province attraverso una stabilizzazione dei bilanci. Governo e Parlamento devono essere sollecitati per garantire ai cittadini i servizi essenziali efficienti, al passo con i tempi. La presidente ha poi aggiunto che le comunità chiedono risposte immediate e non ci si può far trovare impreparati. Per questo le Province devono essere in grado di lavorare con mezzi e strumenti, a pieno ritmo, senza battute d’arresto.

Su questo fronte, l’Upi sta svolgendo un ruolo di primaria importanza e soprattutto di “sentinella”. Cinque anni fa, ha sottolineato, ci sembravano impossibili tutti i percorsi avviati oggi. Oggi l’Upi è infatti chiamata ad assumere un ruolo di principale interlocutore su tutti i tavoli italiani ed europei. Per questo, serve l’aiuto di tutti: istituzioni, Università, enti del terzo settore, imprese, i nostri cittadini. La presidente ha parlato infine di occasione unica nel suo genere, anche se derivante da una pandemia che ha messo in ginocchio il Paese che è rappresentata dal Pnrr. Anche da lì deve ripartire la costruzione di una nuova e più efficiente macchina provinciale, capace di intercettare il cambiamento in atto.