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“La falla della sanità si allarga e, per riuscire a chiudere entro il termine del 31 maggio, stabilito per legge, il bilancio di esercizio 2021, la Giunta Tesei ha stanziato con una delibera approvata venerdì altri 1,6 milioni di euro per la tenuta dei conti che si sommano agli 8 milioni di fondi europei sottratti alle imprese. Una gestione davvero incredibile, che raggranella fondi dalle disponibilità regionali, prima dal Por Fesr e ora dal Fondo di garanzia, per tappare i buchi di una amministrazione fallimentare della sanità, che non è stata in grado di impiegare le tantissime risorse governative arrivate in Umbria per la gestione della pandemia”: a sostenerlo è il gruppo regionale del Partito democratico, di fronte a quello che definisce “l’ennesimo atto della destra che certifica la propria incapacità nella gestione della cosa pubblica”.

“La delibera approvata – dicono i consiglieri in una nota – porta ad una quota complessiva di 9,6 milioni di euro i fondi dirottati sulla sanità per la garanzia dell’equilibrio dei conti, parlando di una sensibile riduzione per quanto riguarda le risorse nazionali stanziate, sia per affrontare l’emergenza pandemica che per sostenere la campagna vaccinale. Riduzione che, di fatto, è nelle cose, come invece non è giustificata la totale incapacità nella gestione, nella programmazione e della pianificazione degli interventi e della pioggia di denaro già arrivata, che doveva servire ad assunzioni stabili e ad investimenti. Invece i professionisti scappano e la sanità langue. Così, prima la rimodulazione del Por Fesr e poi questo ulteriore aggiustamento. Un procedere indeciso e a zigzag, che segnala anche una profonda incertezza. Mosse disperate di chi non è in grado di avere una posizione chiara”.

“Chiediamo dunque alla presidente Tesei e all’assessore regionale Coletto – annunciano ancora i consiglieri del Pd – di smetterla con il nascondere la testa sotto la sabbia e di fornire al Consiglio regionale una fotografia chiara della situazione dei conti della sanità regionale. E’ il caso di ammettere le proprie responsabilità e ripartire dagli errori, affinché si possa superare una pagina davvero ingenerosa per un settore strategico della nostra Regione”.