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“La Banca d’Italia a Terni, è prossima all’alienazione per una somma pari a circa tre milioni di euro.

Una sede prestigiosa – dichiarano in una nota i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle – che può diventare il luogo naturale della nuova università di Terni, collocata nel cuore della città e logisticamente posizionata a pochi passi dalla stazione ferroviaria, una porta che si affaccia alle regioni a noi vicine.

L’esperienza di Narni e della facoltà che quella città ospita hanno dimostrato come concentrare una sede all’interno del centro cittadino abbia creato non solo quel movimento culturale necessario ad ogni luogo, ma anche un indotto che ha ridato vita all’economia del centro.

Collocare invece gli ipotetici studenti a Pentima, a ridosso di un’area Sin contaminata, tra la discarica delle Acciaierie e in una zona di massima ricaduta delle polveri degli impianti siderurgici, lontano da ogni collegamento con il centro, in un’area che non ha nulla di prestigioso, è il peggiore spot che si possa scegliere per indurre uno studente a scegliere la città in cui passare una fase parte importante della sua vita”.

Occorre un atto di lungimiranze e di coraggio dagli stakeholders che hanno le possibilità di ribaltare un tavolo che ci penalizza nuovamente sul fronte dell’alta formazione. A coloro che hanno le possibilità, in primis la Fondazione Carit, chiediamo di fermare un progetto senza futuro ed eventualmente di investire in un progetto di rilancio, che passa da attraverso un polo di formazione all’avanguardia , una nuova università e un ITS inseriti nel cuore della nostra città.