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A Terni, nel Cenacolo di San Marco, l’illustre violoncellista di origine argentina Fernando Caida Greco offrirà martedì 27 agosto alle 21 un affascinante viaggio nella storia del violoncello, strumento dalle sonorità profonde e avvolgenti. Inizierà con la terza delle sei Suites di Johann Sebastian Bach, capolavoro non soltanto della musica per violoncello ma della musica in assoluto: la Suite consiste di una serie di danze del Settecento, come la bourrée e la giga, che con Bach raggiungono la più alta e pura astrazione musicale. Si passa all’Ottocento con Guglielmo Quarenghi, oggi quasi totalmente dimenticato ma alla sua epoca violoncellista celeberrimo, che diede un grande contributo allo sviluppo della tecnica del suo strumento: di lui si ascolteranno i Capricci n. 4 e 5, che non per caso ricordano anche nel titolo le analoghe pagine scritte da Paganini per il violino. Si conclude passando all’età contemporanea con due dei più affermati compositori italiani di oggi, Claudio Ambrosini e Ivan Fedele, di cui saranno eseguiti rispettivamente “Il suono e il suo doppio” e “Ritrovari, Suite Francese VI b”.

Ventiquattro ore dopo – mercoledì 28 alle 21 – nel Teatro Comunale di San Gemini sarà replicato lo spettacolo che il festival “Vis à Vis” ha presentato alcuni giorni prima ad Amelia. In questo caso si può propriamente usare l’abusata definizione di evento, perché verà proiettato uno dei capolavori del cinema muto italiano, “Rapsodia Satanica” del 1917, con la regia di Nino Oxilia e con protagonista Lyda Borrelli, una delle prime e più famose “divine” del cinema. La trama di questo film è una singolare rilettura della leggenda di Faust in chiave femminista. Aggiunge ulteriore interesse alla proiezione di “Rapsodia Satanica” l’essere una delle prime pellicole ad avere una colonna sonora firmata da un grande compositore, ovvero Pietro Mascagni, che si mise con grande impegno a lavorare a questo progetto, da lui definito “lungo e difficilissimo” per il problema di sincronizzare la musica con le immagini. Ne scrisse la partitura per orchestra, ma nelle sale cinematografiche veniva per lo più eseguita dal vivo la versione pianistica, come avverrà in questo caso. Al pianoforte sarà ora Marco Attura, poliedrico musicista che svolge con successo l’attività di pianista, compositore e direttore d’orchestra in molte importanti sale e teatri, dall’Italia fino alla Cina. La proiezione sarà preceduta da una presentazione a cura della critica del cinema Maria Rita Fedrizzi.

Venerdì 30, ancora nel Teatro Comunale di San Gemini alle 21, un concerto di cui sarà protagonista Marcello Panni, direttore e compositore. Come direttore ha diretto nei più grandi teatri del mondo, tra cui l’Opéra di Parigi, il Metropolitan di New York, il Bolshoi di Mosca, la Staatsoper di Vienna, la Deutsche Oper di Berlino, il Covent Garden di Londra e  il Liceu di Barcelona. Come composiore è stato eseguito nei principali festival internazionali. Questa volta aprirà il concerto con la prima esecuzione assoluta della sua trascrizione di “Inno a Diana” di Puccini, compositore da lui amatissimo, di cui nel 2024 si ricordano i cento anni dalla morte. Poi passerà a dirigere i propri “Pop songs”, una sua rielaborazione di canti popolari, che unisce famose arie d’opera come “Di quella pira” di Verdi e “Cruda sorte” di Rossini a notissimi canti tradizionali come “Tu scendi dalle stelle” e “Taranta indiavolata”. Sono rielaborazioni per un gruppo strumentale, senza voci: suonerà l’Ensemble Roma Sinfonietta, di cui fanno parte eccellenti musicisti, tra cui Vincenzo Bolognese, ottimo solista e “primo violino di spalla” dell’Opera di Roma.