“Abbiamo fatto il punto sulla vertenza e abbiamo predisposto un cronoprogramma che ci porterà entro il mese di febbraio a firmare l’accordo di programma con l’azienda, la Regione e il ministero dell’Ambiente per il piano di rilancio di Terni”.
Lo ha detto il ministro del made in Italy Adolfo Urso dopo l’incontro con i sindacati sul rilancio dell’acciaieria.
“Lavoriamo con il ministero dell’ambiente per utilizzare delle risorse dell’Ambiente per Terni. E con l’azienda e la Regione per il costo di approvvigionamento dell’energia. Per questo fondamentale sarà la gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica da sempre servente dello stabilimento di Terni. Gara che avverrà nel 2029” ha concluso il ministro.
All’incontro, inizialmente fissato per la metà di gennaio 2025 e anticipato a seguito della richiesta avanzata dai sindacati, hanno partecipato il neo assessore regionale allo sviluppo economico della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, i rappresentanti dell’azienda e le organizzazioni sindacali. (ANSA).
“L’incontro di questa mattina al MiMIT sulle acciaierie di Terni AST – Arvedi, al quale hanno preso parte, col ministro Adolfo Urso, i rappresentanti della Regione Umbria, dell’azienda, del Comune e delle organizzazioni sindacali – consente di fare un passo in avanti nella vertenza in corso. Positiva la stesura di un cronoprogramma, che da qui a febbraio porterà alla stesura dell’accordo di programma tra le varie istituzioni e l’azienda, al fine di rilanciare un polo siderurgico molto importante e strategico per l’Umbria come per l’Italia. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si sta occupando della vertenza con grande solerzia ed efficacia e di questo ringrazio il Ministro Urso. Dirimenti saranno adesso le determinazioni della Regione in merito alla concessione della centrale idroelettrica, determinazioni che dovranno arrivare entro fine gennaio: la riduzione del costo dell’energia è infatti condizione chiave per la realizzazione del piano industriale elaborato dall’azienda”.
Ast: assessore De Rebotti, “incontro costruttivo al Mimit, massimo impegno della Regione”
L’incontro di oggi al Mimit è stato convocato sulla base di un ordine del giorno, conosciuto da tutti i partecipanti, con due punti specifici: la verifica dello stato dell’arte sul procedimento dei contributi legati al programma di investimenti di Ast e le iniziative per il contenimento dei costi energetici. Lo rende noto l’assessore alle politiche industriali della Regione Umbria, Francesco De Rebotti.
“Reputo fondamentale, come ribadito anche in seno alla riunione di oggi, affrontare quest’ultimo tema attraverso delle proposte praticabili, normativamente inappuntabili e efficaci per consolidare il progetto di sviluppo di Ast, nella garanzia degli investimenti e del mantenimento dei livelli occupazionali. Proprio per questo il Ministro Urso, che ringrazio, – afferma De Rebotti – ha inteso procedere ad un confronto serrato tra Governo, Regione e azienda per esplorare le possibili soluzioni al tema dei costi energetici contingenti fino all’appuntamento del 2029. All’interno del perimetro temporale del 20 gennaio”.
“Sarà nostra cura – sottolinea – seguire con il massimo impegno questa fase per approdare, come ribadito dal Ministro, in tempi brevi alla firma dell’Accordo di Programma di Ast. Credo, come ribadito più volte, che la tutela degli interessi delle nostre aziende e di chi ci lavora, debba sempre prevedere che gli enti territoriali siano sempre compatti nelle assunzioni di responsabilità e nel perseguimento degli obiettivi generali”.
“Non scenderemo mai nella polemica o nella provocazione fine a se stessa, avendo sempre rispetto delle Istituzioni ed a cuore il futuro dell’Umbria, di chi la abita e di ci lavora. Per questo motivo – conclude – oggi e per il futuro mi asterrò dal rispondere a prese di posizione che poco hanno a che fare con il metodo e gli obiettivi sopra descritti”.
Cardinali (Ass. Comune Terni): “Un mese di tempo per l’Accordo di Programma, il Sindaco ha ottenuto chiarezza”
“Il 31 gennaio bisogna procedere o non procedere alla firma dell’Accordo di Programma. Grazie all’intervento del sindaco Stefano Bandecchi al tavolo sull’Ast presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, alla presenza tra gli altri del neo assessore regionale allo sviluppo economico della Regione Umbria Francesco De Rebotti, i rappresentanti dell’azienda e le organizzazioni sindacali – dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico Sergio Cardinali – si è chiarito che non esistono ad oggi soluzioni possibili per ottenere uno sconto sui costi energetici che riguardi solo l’Ast.
Il problema energetico in Italia riguarda tutto il settore manifatturiero e costituisce un problema per l’intera Europa, questo significa che da qui in avanti saranno necessarie scelte diverse per affrontarlo e risolverlo.
La riunione di questa mattina si è conclusa con le dichiarazioni del ministro Adolfo Urso che ha detto che la fase di studio delle soluzioni tecniche possibili per l’Accordo di Programma si chiuderà entro il 20 gennaio per andare poi all’eventuale firma dell’Accordo alla fine del mese prossimo. Quindi l’Ast deve sciogliere il nodo e chiarire se firmerà o meno l’Accordo di programma con gli attuali costi energetici.
Purtroppo, dunque, ad oggi non esistono soluzioni all’interno delle regole comunitarie. La questione investe tutto il sistema energivoro del nostro Paese e non solo l’Ast, da questo punto di vista l’economicità delle produzioni va cercata all’interno di quello che le norme consentono perlomeno fino a quando non ci saranno nuove regole, regole che il Governo Italiano è impegnato a riscrivere.
Il sindaco Bandecchi è riuscito con il suo intervento ad ottenere informazioni dirimenti, agendo sempre nell’ottica della trasparenza e della collaborazione.
Smascherata la dichiarazione dell’assessore De Rebotti rispetto ad una imminente soluzione per lo sconto energetico di Ast anticipata ai sindacati nella riunione di alcuni giorni fa. Ovviamente smascherata dal sindaco Bandecchi e utilizzata dalla sinistra anche in campagna elettorale”.
Fiom, “su Ast-Terni tutte le incertezze rimangono irrisolte’ ‘Il 20 gennaio data ultima per un accordo di programma”
“Nell’incontro che si è tenuto oggi presso il Mimit, riguardo allo stato di avanzamento dell’accordo di programma di Acciai Speciali Terni, come Fiom non registriamo passi in avanti, anzi una riduzione degli investimenti pubblici e privati dovuta al rinvio della produzione di acciaio magnetico. Inoltre, c’è una stretta sull’arco temporale per la soluzione del costo dell’energia, nella fase transitoria, che sarà possibile eventualmente solo per gli anni 2027-2028”.
Lo dichiarano in una nota a margine dell’incontro Loris Scarpa responsabile siderurgia per la Fiom-Cgil nazionale e Alessandro Rampiconi segretario generale Fiom-Cgil Terni. Per la Fiom, “l’area a caldo deve rimanere centrale nelle produzioni di Terni e nei piani di sviluppo dell’intero ciclo integrato senza alcun impatto occupazionale – aggiungono – visto che ad oggi gli impianti non sono saturi e comunque non va incrementata l’importazione di bramme oltre l’attuale 10%. In merito al fantomatico accordo di programma – che non vede la partecipazione delle organizzazioni sindacali – chiediamo che gli impegni istituzionali e aziendali siano garantiti a prescindere”.
“Il Governo ha preso l’impegno di trovare delle soluzioni temporanee, in sinergia con Regione Umbria e azienda, entro il 20 gennaio 2025. Pertanto – concludono – considerata la permanenza di tutte le criticità iniziali, ribadiamo che nello stabilimento ternano continua a rimanere in atto lo stato di agitazione dei lavoratori”. (ANSA)
Arvedi AST Terni. Spera, UGL Metalmeccanici: “Attendiamo soluzioni per un accordo entro il mese di febbraio 2025”
“Si è tenuto al Mimit l’ennesimo incontro tra il Ministro Urso, l’Assessore della Regione Umbria, il sindaco di Terni, i rappresentanti sindacali, l’Amministratore delegato di AST Terni, inerente l’accordo di programma che dovrebbe portare nel sito di Terni investimenti per circa un miliardo di euro. Riscontriamo che dopo un lungo dibattito fra tutte le parti coinvolte non sono emerse risoluzioni attuative per sciogliere il difficile nodo del caro energia”. Lo dichiarano in una nota congiunta il Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, il Vice Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici, Daniele Francescangeli con delega alla siderurgia e il coordinatore Arvedi AST, Antonello Martoni.
“Abbiamo rappresentato, come detto più volte, la necessità di ricevere un miliardo di euro di investimento per la transizione ecologica, l’installazione di nuovi impianti lavorativi con un accordo di programma volto al rilancio del sito e al mantenimento dei volumi produttivi”.
Infine, il Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, ha invitato il governo e le istituzioni: “Alla responsabilità per una rapida soluzione delle problematiche, per la salvaguardia dei lavoratori e dell’intero territorio nazionale. Entro la fine del mese di febbraio si terrà un incontro per definire il percorso dell’accordo di programma e un accordo ponte che traghetterà l’azienda verso il 2029”.
Acciaierie Terni, Italia Nostra: “Ennesimo nulla di fatto”
L’area a caldo delle Acciaierie ha forse i mesi contati?
È evidente che la postura padronal-cremonese di Arvedi, unita all’irrigidimento delle politiche ambientali europee, unita alla nota questione energetica, unita alla sovrapproduzione asiatica, opportunità peraltro platealmente e ripetutamente colta dall’industriale lombardo, comporta esiti prevedibili in loco.
Nel breve termine assisteremo così a un drammatico revival di lotte operaie sempre più stanche, un filo rosso che, con toni più e meno cruenti, congiunge il 1949 agli anni ’80, fino al 2014, da 8.000 dipendenti a 2.300, senza che la politica -anzitutto locale- abbia fin qui immaginato di sostenere produzioni diverse.
Il modesto consiglio di Italia Nostra è noto: la Regione Umbria prenda le centrali idroelettriche e faccia rapidamente la gara di legge, prevedendone la cessione solo a chi può creare migliaia di posti di lavoro, senza svendere asset di questo tipo a chi parassitariamente incassa e porta via.
Ci si accorgerà di aver promosso, con pochi gesti, con due righe di normativa, un’impetuosa crescita in casa propria: basterà frantumare lo status quo di ENEL & C., riattivando le regole di libero mercato, con opportuni indirizzi di sviluppo, per insediare in Umbria e a Terni imprese dall’altissimo valore aggiunto, come i campioni mondiali del digitale, dell’intelligenza artificiale, etc..
L’alternativa è continuare così, raccontandosi le consuete frottole vetero-siderurgiche, con innumerevoli e inutili incontri a Roma, inseguendo fantasmi produttivi del ‘900, con annessi ricatti occupazionali, relative crisi e ristrutturazioni, e con mancati investimenti ambientali per miliardi di euro e un conseguente carico di enormi danni ambientali e sanitari, mai rifusi da alcuno. Finora
Andrea Liberati, Italia Nostra Terni