Cerca

“La proprietà ha di fatto confermato, ancora una volta, la volontà di un piano di rilancio per Ast quanto agli investimenti, però con un orizzonte temporale più incerto legato alla soluzione del problema del costo dell’energia, annunciando proposte e interlocuzioni a livello istituzionale risolutive per giungere al più presto ad un accordo di programma”: è quanto hanno riferito in una nota congiunta le segreterie territoriali di Terni di Fim-Fiom-Uilm, dopo l’incontro che si è svolto ieri nella sede Finarvedi a Cremona, tra la proprietà di Acciai Speciali Terni e le organizzazioni sindacali territoriali e nazionali. Presenti il presidente e vicepresidente Finarvedi Giovanni Arvedi e Mario Arvedi Caldonazzo, l’ad Acciai Speciali Terni, Dimitri Menecali, e il direttore del personale, Giovanni Scordo.

“Come Fim-Fiom-Uilm di Terni – prosegue la nota – abbiamo ribadito le ragioni che hanno portato allo sciopero del 19 novembre 2024, in riferimento alla indisponibilità di discutere il dettaglio del piano industriale e delle ricadute negative in ordine ai carichi e ritmi di lavoro. Giovanni Arvedi ha espresso la volontà di proseguire il progetto con una maggiore trasparenza e coinvolgimento dei lavoratori attraverso le organizzazioni sindacali che si dovrà attuare nei prossimi mesi in sede aziendale”.

Secondo i sindacati, “in un quadro di maggiore chiarezza, tuttavia rimangono alcuni nodi non sciolti e per questo serve la responsabilità e l’impegno di tutti i soggetti a partire da quelli istituzionali. Il Mimit deve convocare il prima possibile le parti per verificare la fattibilità delle soluzioni che sono in capo e specificare i propri impegni. Chiediamo alla Regione dell’Umbria e alla neopresidente Stefania Proietti di valutare un incontro per verificare le azioni necessarie in ordine alle proprie competenze, coinvolgendo finalmente i lavoratori e le lavoratrici di Ast in tutte le istanze necessarie per conquistare gli investimenti utili a garantire il futuro degli occupati diretti e indiretti, del salario dell’ambiente, della salute, della sicurezza e di produzioni strategiche per il territorio e per tutto il Paese. Come Fim-Fiom-Uilm di Terni vigileremo affinché ciascuno si assuma i propri impegni e le proprie responsabilità consapevoli che queste primissime aperture e chiarimenti sono il frutto della rivendicazione dei lavoratori e delle lavoratrici, i quali, come più volte ribadito da parte della proprietà sono al centro del progetto, che dovrà essere sostanziato con le azioni quotidiane, partendo dalle soluzioni alle criticità già espresse”.

La Fismic Confsal – spiega in un suo comunicato – “valuta positivamente l’apertura mostrata dall’azienda. Questo incontro – afferma – segna un passo importante verso un dialogo costrutivo per il futuro di Arvedi Ast”. “È stata chiesta la stabilizzazione degli interinali – riferisce l’Ugl – e l’ assunzione di nuovi lavoratori. Nello specifico il dottor Caldonazzo si è reso disponibile a richiesta del Ugl a fornire dati per intraprendere un percorso unitario per risolvere in ambito nazionale e soprattutto europeo il problema del caro energia. Il bene e il futuro degli operai ternani e il rilancio del sito sono l’ obiettivo inderogabile del cavaliere Arvedi”. (ANSA).