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“Una beffa, oltre al danno, per le pensioni minime anche degli umbri che si trovano ad aumentare di soli tre euro, senza dimenticare però che la base di partenza dei nostri assegni previdenziali fosse già ampiamente più bassa della media nazionale, penalizzata da una bassa retribuzione e da una bassa considerazione del lavoro. Non possiamo dunque esprimere che profonda delusione di fronte alla terza Manovra del Governo Meloni che, ancora una volta, non valorizza e non considera gli anziani che invece si trovano a far fronte ai problemi causati dal centrodestra sulle pensioni, sulla sanità e sull’inaccessibilità dei servizi pubblici. Tale considerazione deve andarsi ad inserire all’interno di un contesto umbro, dove gli assegni pensionistici risultano di media più bassi di almeno 100 euro rispetto alla media nazionale. Un elemento di profonda gravità, che ci lascia altamente insoddisfatti e preoccupati per la tenuta sociale che tali mancate misure potranno provocare, soprattutto in un contesto dove regna il lavoro povero e precario come la nostra Umbria. Riteniamo che la Manovra avrebbe dovuto considerare di più la questione dell’assistenza agli anziani e alla disabilità, che in un contesto di precarietà e difficoltà, diventa una vera emergenza”.

Così in una nota la segretaria generale della Uil Pensionati Umbria, Elisa Leonardi.