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Si è tenuto a Palazzo Piacentini il tavolo sull’acciaieria AST di Terni, con un confronto sullo stato di avanzamento dell’investimento per la riconversione del sito siderurgico e metallurgico a ciclo integrato, di proprietà del gruppo Arvedi, uno dei principali in Europa nella produzione di laminati piani in acciaio inossidabile.
All’incontro, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, hanno partecipato una rappresentanza dell’azienda, i sindacati confederali e di categoria, il Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei (in video conferenza), l’Assessore regionale alle Attività Produttive, Michele Fioroni, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, i rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Provincia di Terni. “Una riunione sicuramente importante – ha detto il ministro Urso – anche per la partecipazione corale di tutti gli attori che hanno manifestato l’impegno comune su una sfida centrale per lo sviluppo della Regione”.
Il tavolo di oggi ha permesso di approfondire i progressi realizzati per attuare l’Accordo di Programma, che ha visto il massimo impegno delle strutture del Mimit, della Regione e dei Dicasteri competenti, affinché tutti gli elementi si integrassero in un mosaico finalizzato ad aumentare le produzioni, raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e garantire l’occupazione dei lavoratori del polo siderurgico ternano e delle aziende dell’indotto. Il ministro Urso, riguardo a questo punto, ha sottolineato come le risorse destinate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per finanziare il Contratto di Sviluppo siano già disponibili e potranno essere attivate non appena l’azienda presenterà domanda di accesso a seguito della conclusione del Piano industriale.
Al centro del confronto odierno anche la questione dei costi operativi, in particolare quelli legati all’energia, sollevata dall’azienda nelle scorse settimane. A tal proposito, il ministro Urso ha evidenziato come il Mimit abbia avviato un dialogo con la Presidenza del Consiglio, la Regione, i Ministeri competenti e Arvedi volta a valutare la possibilità di ottenere tariffe energetiche più competitive. Ciò al fine di garantire all’acciaieria di Terni un approvvigionamento energetico sostenibile a lungo termine, consentendo la sostenibilità degli investimenti e il mantenimento dei livelli occupazionali.
“Il confronto odierno, sollecitato dalla presidente Tesei, ci ha permesso di fare chiarezza rispetto al rilancio del polo di Terni, assolutamente centrale nel piano siderurgico nazionale. Stiamo lavorando in sinergia con tutti gli attori coinvolti: l’azienda ha confermato l’investimento sul piano industriale, con il mantenimento dei livelli occupazionali, grazie al sostegno del Ministero che ha già destinato le risorse, con la piena condivisione di Regione e Comune con cui sono stati già definiti aspetti importanti dell’Accordo di Programma. Ora c’è anche l’impegno comune a individuare una soluzione strutturale per il problema dei costi energetici, in linea con il quadro normativo europeo”, è quanto affermato al tavolo dal ministro Adolfo Urso, che ha precisato come nelle prossime settimane proseguirà il lavoro volto a finalizzare l’Accordo di Programma.

 

Arvedi-Ast; Uilm: “Ancora incertezza, ma positivo l’impegno di Urso su Terni a trovare soluzione positiva”

“L’incontro di oggi, richiesto da tempo dalla Uilm con le altre sigle sindacali, non ha dissipato completamente i dubbi e le incertezze sulle prospettive industriali di Acciai Speciali Terni e sulla tempistica della firma dell’Accordo di Programma, nonostante le dichiarazioni ottimistiche del ministero su una fase avanzata della stesura dell’atto. A fronte di questa condizione di indeterminatezza abbiamo però registrato la piena esposizione del ministro Urso che in prima persona ha confermato il suo impegno nel portare a conclusione positiva la vertenza. Gli elementi acquisiti, dalle dichiarazioni dai rappresentanti del dicastero rese nella riunione, sono stati quelli della conferma dei 240 milioni di euro di finanziamento da parte del MiMIT e del MASE; l’accordo con il Comune di Terni per la discarica e la messa in sicurezza dei suoli; la possibilità di strumenti finanziari per calmierare il prezzo dell’energia fino alla scadenza nel 2029 delle concessioni della centrale idroelettrica, scadenza nella quale si potranno individuare strumenti strutturali per la riduzione dei costi energetici”.

Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Simone Lucchetti, Segretario Uilm Terni.

“L’azienda ha dichiarato di voler confermare il piano industriale, il volume degli investimenti ed il mantenimento dei livelli occupazionali, pur ribadendo la necessità di avere quanto prima una soluzione strutturale del prezzo dell’energia” sottolineano.

“Non vogliamo in alcun modo sentite parlare di un ridimensionamento sia del piano industriale che del sito ternano, perché questo territorio ha già pagato” continuano.

“Come Uilm abbiamo richiamato ancora una volta le istituzioni al senso di responsabilità per una rapida soluzione della vertenza da cui dipende il futuro dell’intera città ed il destino di migliaia di famiglie” aggiungono.

“Abbiamo, infine, chiesto di poter effettuare un incontro di monitoraggio del piano industriale, in sede aziendale, per verificarne lo stato di attuazione; i rappresentanti di Arvedi hanno già convenuto di incontrarci il prossimo 30 ottobre a Terni – concludono – Ci attendiamo, nel più breve tempo possibile, la convocazione della conferenza dei servizi presso il MIMIT”.

 

Mancato accordo di programma Ast, Luca Simonetti e Valentina Pococacio (M5S): “Cecconi bullizzato così tanto da Bandecchi da perdere lucidità. Dalla destra solo un teatrino demagogico per nascondere le ambizioni personali del sindaco di Terni”

Il candidato Marco Celestino Cecconi di Fratelli d’Italia forse è stato così pesantemente bullizzato da Bandecchi che sembra aver perso ogni lucidità, soprattutto quando parla di AST e del teatrino messo in scena dal suo nuovo leader. Le sue parole sono la conferma di come il centrodestra ternano stia navigando in acque sempre più torbide, prigioniero delle ambizioni spropositate del nuovo alleato, Stefano Bandecchi. Chissà se anche Cecconi sostiene l’idea che AST debba essere acquisita dal Comune di Terni. Una proposta tanto surreale quanto impraticabile, che però sembra aver contagiato Cecconi. O magari, in un’ulteriore deriva, il candidato di Fratelli d’Italia, che solo pochi mesi fa veniva aggredito in consiglio comunale dal suo nuovo alleato, di cui adesso evidentemente è succube, potrebbe proporre di aprire una centrale nucleare a Maratta per rilanciare il settore siderurgico. L’idea che AST debba essere acquisita dal Comune dimostra una mancanza totale di visione strategica e di contatto con la realtà economica locale. E’ una proposta, se così possiamo definirla, irrealizzabile e demagogica. In questo delirio politico, il centrodestra ormai è totalmente succube delle ambizioni bandecchiane. Le sparate del sindaco ai tavoli ministeriali non solo non fanno ridere ma mettono a repentaglio il futuro di migliaia di famiglie di lavoratori e lavoratrici del polo siderurgico. Quasi un miliardo di euro di investimenti sul territorio che rischiano di andare in fumo e l’unica cosa che è in grado di fare è fare lo show per apparire sui giornali. Una deriva che sta oscurando completamente Donatella Tesei, mai stata così debole. La presidente della Regione Umbria appare sempre più debole e marginale nelle dinamiche politiche regionali, oscurata dalle ambizioni personali di Bandecchi e da un’alleanza che ha ormai perso ogni coerenza e credibilità. Al contrario le dichiarazioni di Stefania Proietti, oggetto di attacchi infondati da parte di Cecconi, rappresentano una finestra di buon senso all’interno di un dibattito surreale e dilettantesco. Procrastinare al 2029 le soluzioni riguardanti il tema energetico vuol dire far saltare l’accordo di programma, Cecconi però non ha cognizione di causa e quindi parla proprio come il suo sindaco. La preoccupazione per il futuro di AST e per lo sviluppo industriale della città di Stefania Proietti, invece, riflette una visione di lungo termine, centrata sulla sostenibilità e sulla tutela dei posti di lavoro, piuttosto che su piani campati in aria. Mentre il centrodestra, intrappolato in un teatrino politico che confonde gli interessi della comunità con le ambizioni personali di pochi, non è in grado di offrire soluzioni reali per il futuro dell’industria siderurgica. Serve un confronto serio e concreto, non abbiamo bisogno di annunci vuoti e proposte irrealistiche.

Luca Simonetti e Valentina Pococacio candidati consiglieri regionali Movimento 5 Stelle