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Le festività pasquali consegnano un bilancio da primato per il capolavoro ingegneristico di Antonio da Sangallo il Giovane, monumento simbolo della città di Orvieto al pari del Duomo. Da sabato 16 a lunedì 18 aprile sono stati 9.014 gli ingressi al pozzo di San Patrizio, il 20% in più rispetto al 2019 quando furono complessivamente 7.470 nello stesso arco di tempo. Il picco nel Lunedì dell’Angelo con 3.751 visitatori contro i 3.322 dello stesso giorno dell’ultimo anno pre-pandemia, anno da record per il pozzo.

“Un lungo weekend da tutto esaurito in città – commenta il Sindaco e Assessore al Turismo, Roberta Tardani – e i numeri mai visti prima al Pozzo di San Patrizio sono soltanto uno dei tanti segnali del gradimento che tutta la nostra città ha avuto in ogni ambito nella prima vera Pasqua libera da limitazioni dopo due anni di lockdown. Una prova del nove importante che consolida il trend in continua crescita che si è manifestato nelle ultime due stagioni estive, seppur relativo al turismo italiano che è stato prevalente pure in questo fine settimana pasquale anche se stanno tornando i gruppi organizzati e, finalmente, i turisti stranieri.

Orvieto conferma e supera i livelli pre-pandemia – prosegue – ed è senza dubbio il frutto della crescente attrattività dell’Umbria, grazie all’impegno profuso dall’Assessorato regionale al Turismo in questi due anni, ma anche del costante lavoro di promozione della città che proseguiremo nel corso dell’anno con campagne già pianificate e che partiranno a breve su Roma, Firenze e Milano per promuovere i nostri eventi, le nostre tradizioni e l’esperienza autentica che si può vivere a Orvieto. I numeri ci dicono che la direzione presa è quella giusta e vogliamo continuare il percorso mettendo in campo progetti, già definiti, che puntano ad aumentare la permanenza media e progressivamente a spostare il tiro della comunicazione verso un target di visitatori medio-alto proponendo Orvieto non solo come luogo da visitare ma nel quale venire a vivere”.