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E’ un piano industriale 2022-2024 di sviluppo, sia in termini di innovazione tecnologica che occupazionale, quello che la direzione aziendale della Faurecia di Terni, la seconda realtà metalmeccanica nella provincia, ha presentato alle segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm e alla rsu di stabilimento.

La multinazionale francese, tra i maggiori produttori al mondo di componentistica per auto, ha infatti annunciato nuovi progetti assegnati al sito umbro, anche sulla scorta del nuovo canale commerciale rappresentato da Iveco che, nei prossimi anni – è stato annunciato -, diventerà il principale cliente dello stesso stabilimento.

Le proiezioni al 2026 – secondo quanto si apprende – stimano una crescita dell’occupazione dagli attuali 257 dipendenti diretti a 300. La stessa azienda si è posta l’obiettivo della “gender diversity”, già concretizzato negli ultimi tempi nell’assunzione di manodopera femminile da impiegare direttamente sulle linee di produzione, che dovrebbe portare a raggiungere il 10% della stessa manodopera rispetto al totale delle figure operaie. “Un dato estremamente positivo e significativo, non soltanto per il dato in sé, ma anche e soprattutto per il segnale di cambiamento, che dovrebbe tradursi in una vera e propria sfida per l’intero territorio provinciale e non solo” commentano in una nota unitaria segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm e rsu.

I rappresentanti dei lavoratori giudicano nel complesso “positivo” il piano. Allo stesso tempo attendono che si “avvii una discussione di più ampio respiro, soprattutto in virtù dei cambiamenti che si verificheranno nel prossimo futuro”. “Terni è i suoi fattori localizzativi – evidenziano ancora Fim, Fiom, Uilm e rsu – posso essere attrattivi per nuovi investimenti e diventare un punto di riferimento per la multinazionale vista l’ormai storica presenza in città, per poter ampliare le filiere produttive che sono nel business della stessa corporate, a partire dall’elettrificazione e dalla filiera dell’idrogeno”.