Il rapporto quotidiano con i clienti ne fa una cartina di tornasole della grandissima preoccupazione degli umbri per le conseguenze del conflitto in Ucraina, che in questi giorni si sta manifestando in tutte le attività commerciali – piccole e grandi – con l’acquisto massiccio di beni di prima necessità: farina, zucchero, olio in molti scaffali sono spariti. Un comportamento che tuttavia – secondo Samuele Tognaccioli, presidente di Fida Umbria, la federazione dei dettaglianti alimentari di Confcommercio – non ha ragione di essere, almeno oggi.
“Comprendiamo perfettamente i timori della gente, ma acquisti responsabili e ragionevoli faranno sì che tutti abbiano il necessario e che non ci sia carenza di alimenti fondamentali. La situazione è in evoluzione costante, ma in questo momento il consumatore può continuare a gestire la spesa al solito. E’ proprio l’accaparramento che droga il mercato e favorisce le speculazioni di alcuni, di cui poi altri consumatori saranno vittime. Un atteggiamento responsabile ed etico aiuta tutti”.
Tognaccioli fa queste affermazioni anche alla stregua di quanto accaduto sotto Covid: “Anche in quella circostanza c’è stata una corsa a certi prodotti – tipo alcol, cloro e disinfettanti vari, ma anche zucchero, pasta etc. – che dopo mesi ancora non sono stati consumati, e che probabilmente genereranno spreco e soldi buttati. I negozi di prossimità hanno svolto un ruolo di tutela dei consumatori, e intendono continuare a svolgerlo anche durante questa crisi. Un consumo “etico” è un valore che dobbiamo difendere insieme, per il bene di tutti e per non creare ulteriori traumi ad una situazione economica che è già drammaticamente pesante”.