“Se quella dell’idrogeno è l’ultima frontiera dell’innovazione per lo sviluppo dell’energia del futuro, Terni vuole e può essere città di frontiera”. Lo ha detto il sindaco Leonardo Latini partecipando stamattina alla conferenza stampa per la presentazione dei nuovi mezzi per il trasporto pubblico di Toyota che si è svolta a Palazzo Spada.
“Grazie alle scelte strategiche fatte in questi ultimi due anni, alla capacità della nostra struttura e dell’assessore all’ambiente di cogliere le opportunità e attrarre i finanziamenti, grazie al contesto nel quale ci troviamo ad operare, quello cioè di una città industriale da sempre vocata all’innovazione e grazie alla collaborazione della Regione Umbria, abbiamo tutti gli elementi per far sì che Terni possa diventare una capitale nella nuova economia fondata sull’idrogeno”.
“Si tratta, naturalmente, di una visione in prospettiva, per la quale occorre però fin d’ora porre solide basi, come stiamo facendo. Una nuova economia basata sull’idrogeno per noi, per la nostra comunità può voler dire sostanzialmente lavorare verso due obiettivi, la tutela ambientale e la creazione di nuove filiere produttive e quindi di posti di lavoro”.
“Il Comune di Terni, grazie alla nostra progettualità – ha detto il vicesindaco e assessore all’ambiente Benedetta Salvati – è già pienamente inserito nei programmi per lo sviluppo dell’utilizzo dell’idrogeno a favore del trasporto pubblico che oggi, con la presentazione dei mezzi di Toyota e Caetanobus, si dimostra essere non un sogno ma una concreta realtà”.
“In particolare – sottolinea l’assessore Salvati – grazie ai decreti ministeriali 2, 3 e 4 del 2020, al decreto ministeriale 71 del 2021 e all’ultimo decreto 530 del 23 dicembre scorso, abbiamo ottenuto complessivamente finanziamenti per oltre 25 milioni di euro che di qui al 2030 ci permetteranno di rinnovare completamente la flotta dei bus del trasporto pubblico locale con mezzi a idrogeno, quindi a impatto zero. Inoltre partecipiano al “LIFE 2020 – Ambiente ed uso efficiente delle risorse” con il Progetto LIFE3H “Hydrogen demonstration in city, port and mountain area to develop integrated hydrogen valleys” con la Regione Abruzzo e Civitavecchia e, con la regione Umbria al progetto per la realizzazione di una centrale a idrogeno e del treno a idrogeno sulla linea Terni-Rieti-L’Aquila Sulmona”.
“Con l’arrivo a Terni del Gruppo Arvedi, nuovo proprietario delle acciaierie – ha concluso il vicesindaco Salvati – si potrà inoltre sviluppare un importante progetto di utilizzo dell’idrogeno che ci vedrà impegnati come ente locale per garantire le migliori condizioni di fattibilità, insieme alla Regione Umbria”.
M5s: “Polo dell’idrogeno a Terni, il sindaco chiami la Regione”
“Non basta un autobus, per quanto voluminoso, a nascondere i piani della regione Umbria in materia di idrogeno, piani che non vedono per Terni ruoli da protagonista.
La Regione Umbria – sostiene in una nota il gruppo del Movimento Cinque Stelle – sta mettendo progetti e risorse per la riconversione ad idrogeno delle centrali di Gualdo Cattaneo e Pietrafitta.
Saranno questi i poli di produzione. E su questi ambiti, in particolare quello di Gualdo Cattaneo, che è anche incentrato il progetto Prima per la mobilità regionale alternativa.
Per Terni oltre alle vuote chiacchiere è prevista la sola mobilità pubblica alimentata ad idrogeno, senza alcuna produzione. Tutte iniziative finanziate dal passato governo.
Lo stesso progetto di riconversione della linea ferroviaria Terni-Sulmona per cui la Regione Umbria è stata letteralmente trainata dalla volontà della Regione Lazio non prevede, almeno al momento, la produzione a Terni dell’idrogeno necessario.
A Terni non servono le passerelle degli assessori, tantomeno di quello all’ambiente vista la situazione drammatica sotto questo aspetto della Conca Ternana.
A Terni serve una centrale di produzione di idrogeno verde a servizio del territorio. Una centrale che utilizzi al meglio le esperienze già attive in questa area ma che purtroppo vedono l’idrogeno destinato ad altri luoghi.
La regione deve guardare alla nostra città, rafforzare, sostenere, ampliare quanto c’è di positivo sul fronte idrogeno.
Il sindaco di Terni prenda l’autobus e vada a Perugia, veda come il suo collega Romizi attrae vere risorse strategiche, poi vada in Regione e si faccia sentire dai suoi amici di partito. L’assessore regionale allo sviluppo economico e la presidente Tesei non possono pensare che la questione idrogeno si esaurisca con le centrali a Perugia e gli autobus a Terni. Le centrali vogliono dire occupazione, nuova tecnologia, sostegno energetico alle imprese. A causa di una visione distorta del territorio regionale e di un sindaco debole, Terni rischia di perdere una opportunità in grado di rinnovare nel profondo la sua missione industriale”.