“La nuova proprietà ha fatto i passi giusti, coinvolgendo i lavoratori e le loro rappresentanze nel dibattito, chiedendo il tempo necessario per calare il piano industriale che ha in testa rispetto agli impianti e alle professionalità che ha trovato. Ora dovremo avviare un percorso che porterà ad un piano industriale di sviluppo che punterà all’aumento produttivo”.
A dirlo è stato stamani il segretario generale della Fiom Cgil di Terni, Alessandro Rampiconi, parlando nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sulla situazione dell’Ast dopo la cessione dalla ThyssenKrupp al gruppo Arvedi. Dopo il primo incontro con i nuovi vertici dell’acciaieria, Rampiconi ha spiegato che il sindacato è pronto “a parlare delle questioni concrete”.
“Non vogliamo perdere tempo – ha aggiunto – anche perché questo piano industriale avrà delle ricadute sul territorio rispetto alle risorse che ci sono in campo e alle prospettive future, dei prossimi 20-30 anni. A partire dalle questioni dell’idrogeno e dell’energia”.
Sempre a detta di Rampiconi “conviene parlare nel merito dei piani industriali, dell’occupazione e delle problematiche che ci sono, come precarietà e sistema degli appalti. Il tutto – ha concluso – dentro un sistema più complessivo di questioni che devono essere risolutive per il futuro di questo territorio e della sua acciaieria”. Il segretario generale della Cgil, Claudio Cipolla, anche lui presente alla conferenza stampa, ha sollecitato infine una discussione con le istituzioni “rispetto ai problemi del territorio, legati al modello di sviluppo, alle sfide ambientali che l’Europa ci impone, ai problemi del lavoro che ancora oggi ci sono”.
“Serve una risposta di tutta la comunità – ha concluso – per guardare ad un orizzonte futuro che metta al centro il lavoro e la lotta alle diseguaglianze”.