
E’ stata uccisa con diverse coltellate Ilaria Sula, la studentessa originaria di Terni. E’ quanto emerge dall’indagine della Procura di Roma che contesta all’ex fidanzato, Mark Antony Samson, l’omicidio volontario e l’occultamento di cadavere. In base a quanto si apprende l’aggressione è avvenuta nella casa di via Homs, nel quartiere Africano, mentre erano presenti nell’abitazione anche i genitori del 22 anni. Il padre e la madre non sono al momento indagati.
Nel corso dell’interrogatorio davanti al pm, l’indagato non ha risposto ad alcune domande. Si è limitato a dire di avere caricato il cadavere in auto, chiuso in una valigia, e di averlo buttato in un dirupo. Il coltello lo ha gettato in un cassonetto nel quartiere Montesacro, ma non è stato ancora trovata così come il telefono della ragazza che è stato gettato in un tombino. (ANSA)
La comunità di Terni e l’intera Umbria sono “sconvolte per la tragica notizia della morte di Ilaria Sula”: per la presidente Stefania Proietti, che esprime profondo cordoglio insieme a tutta la Giunta regionale, “non possiamo più permettere che ciò avvenga perché ormai la violenza sulle donne non conosce confini sociali e culturali e richiede azioni concrete”.
“Il caso di Ilaria Sula – osserva la presidente – è emblematico di come il femminicidio non sia solo un atto criminale, ma un dramma che affonda le radici in dinamiche sociali e culturali ben più profonde. La violenza contro le donne, spesso alimentata da relazioni malsane e squilibrate, è un fenomeno che mette in discussione la nostra capacità di educare le nuove generazioni alla parità, al rispetto e alla dignità reciproca”.
La presidente ribadisce quindi, “l’importanza di intervenire tempestivamente intensificando le azioni nelle scuole e nelle università, partendo dai giovani, per promuovere una cultura di rispetto e di consapevolezza”. “Oltre alla formazione nelle scuole – dice – dobbiamo rafforzare i servizi di supporto alle vittime di violenza perché è urgente che la cultura del silenzio venga spezzata, e che ogni segnale di abuso venga ascoltato e affrontato. La discriminazione di genere, l’oggettivazione delle donne e la cultura della violenza non devono più trovare spazio nella nostra quotidianità. Solo un cambiamento profondo e un impegno costante delle istituzioni, dei cittadini e delle famiglie potranno contrastare efficacemente il femminicidio e garantire alle donne una vita libera da paura e violenza”. (ANSA)
Il Sindaco di Terni Bandecchi: “Vicinanza alla famiglia di Ilaria Sula. Condanna di ogni violenza sulle donne”
“La notizia che arriva da Roma del ritrovamento del corpo della studentessa ternana Ilaria Sula – dichiara il sindaco di Terni Stefano Bandecchi – getta nello sconforto e nel dolore una intera città. Si tratta di un atto di grande crudeltà nei confronti di una giovane donna, di una ragazza fortemente impegnata negli studi e nella vita sociale.
Alla famiglia le più partecipate condoglianze e la vicinanza di tutta la città che condanna ogni gesto di violenza nei confronti delle donne”.
M5S Terni: “Il femminicidio di Ilaria Sula è una morte che ci colpisce tutti”
La notizia della tragica morte di Ilaria Sula, giovane studentessa ternana di soli 22 anni, ci lascia sconvolti e profondamente addolorati. Una figlia della nostra terra è stata brutalmente strappata alla vita da chi diceva di amarla. Tutto ciò è profondamente inaccettabile. Non parliamo però di “ennesima” vittima, perché potremmo perdere l’esatta portata di questo drammatico e ormai estenuante fenomeno, diamo invece un preciso conteggio delle donne uccise solo nel 2025. I femminicidi da inizio anno sono stati 11 di cui 5 solo negli ultimi 20 giorni. Madri, figlie, sorelle, amiche sottratte all’affetto e all’amore dei propri cari senza un motivo, in alcun caso, giustificabile. Ilaria e le altre donne assassinate sono vittime di un sistema patriarcale che continua a produrre morte, dolore e silenzio. Non possiamo più definirli “delitti passionali”, né trattarli come casi isolati; siamo in piena emergenza culturale, politica, sociale. La morte di Ilaria è un tragico promemoria della necessità di un impegno sempre più deciso da parte delle istituzioni, della politica e della società per prevenire e contrastare ogni forma di violenza di genere. Non possiamo più permettere che la paura accompagni ogni donna, che il silenzio copra le violenze, che la società resti indifferente. Serve una svolta radicale. Serve un’educazione sentimentale, serve il rispetto, serve la parità VERA. Serve agire nelle scuole, nelle famiglie, nei media. Serve una politica che si assuma la responsabilità di dire che la violenza maschile sulle donne è un problema degli uomini. Alla famiglia di Ilaria, ai suoi amici, a chi le ha voluto bene, va tutta la nostra vicinanza e il nostro abbraccio. Ma oggi il lutto non basta e anche le parole sembrano superflue”.
Femminicido Ilaria Sula, la Cgil Umbria urla il suo “dolore” e la sua “rabbia”
“Sono già tre le donne uccise in Umbria dall’inizio dell’anno per mano di uomo. È praticamente una strage quella che sta avvenendo in questi mesi nella nostra regione, una strage perpetuata da uomini su donne, in questo caso tutte giovanissime, con cui avevano o avevano avuto una relazione affettiva. Una strage non più tollerabile e che va combattuta in tutti i modi”. Così si apre la nota di cordoglio diffusa dal dipartimento delle politiche di genere della Cgil Umbria dopo il ritrovamento del corpo della giovanissima studentessa ternana Ilaria Sula, di 22 anni, uccisa dall’ex fidanzato, chiusa in una valigia e scaricata in un burrone nei presi di Roma. Il terzo femminicidio in Umbria dopo quello di Stefania Feru di 29 anni, uccisa a gennaio a Gualdo Tadino dal marito che si è poi ucciso con la stessa arma, e quello di Laura Papadia di 36 anni, strangolata dal marito a Spoleto il 26 marzo.
“Non sono omicidi, ma femminicidi – sottolinea la Cgil Umbria –: tanti, diversi, ma drammaticamente uguali, figli di un patriarcato che attraversa in modo trasversale ogni livello della società e qualunque contesto. È essenziale incoraggiare le donne a denunciare, supportarle con strutture sicure e lavorare per sensibilizzare le comunità. La prevenzione alla violenza di genere deve iniziare dall’educazione sessuale e affettiva, anche nelle scuole, promuovendo l’uguaglianza e il rispetto reciproco sin dalla giovane età. È cruciale fornire alle donne che subiscono violenza – ma più in generale a tutte le donne che ne necessitano – un supporto adeguato”. “Abbiamo bisogno – ribadisce il sindacato – di centri antiviolenza, ma anche di consultori che favoriscano l’autodeterminzaione e favoriscano le scelte consapevoli. Va garantita assistenza psicologica e legale e programmi di inserimento sociale, lavorativo e protezione economica. Perché sono sempre quelle le cause per cui continuano a essere uccise le donne, ancestrali ataviche di una cultura patriarcale che enfatizza costantemente la superiorità del genere maschile, il senso del possesso di una donna, la necessità di avere un controllo sulle donne, nell’abitudine a valori che influenzano ancora la società in modo così sottile ma profondo”. “Le donne libere – conclude il dipartimento delle politiche di genere della Cgil Umbria – fanno ancora tanta paura, tanto da eliminarle, e allora oggi piangiamo un’altra donna, l’ennesima probabilmente non l’ultima, ma urliamo forte la nostra rabbia e il nostro dolore perché è inaccettabile che nascere donna possa significare accettare anche il rischio di essere uccise per mano di chi dichiara di amarci.