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I Carabinieri della Stazione di Papigno hanno deferito in s.l. tre donne straniere domiciliate a Roma, rispettivamente di 39, 37 e 24 anni, ritenute responsabili di furto aggravato in concorso.

Convinte di farla franca, giunte a Terni a bordo di una comune utilitaria presa a noleggio, le tre donne hanno commesso un furto presso un’attività commerciale, adottando un “modus operandi” evidentemente ben collaudato, tanto da eludere le misure di vigilanza, peraltro rafforzate in periodo di shopping natalizio. Assicuratesi di non essere osservate, due donne si sono impossessate di numerosi prodotti di alta cosmesi di prestigiose griffes per la cura e l’igiene personale, del valore complessivo di circa 300 €, occultandoli sulla propria persona mediante un body indossato sotto i capi di abbigliamento, reso funzionale allo scopo poiché munito di apposito foro per agevolare le operazioni, così da eludere la sorveglianza interna. Ad attenderle all’esterno, a bordo dell’utilitaria parcheggiata nell’adiacenze dell’esercizio, la terza correa, con funzione di “palo”, pronta alla fuga in caso di pericolo.

Nella circostanza, però, le loro mosse sono state segnalate da alcuni clienti al NUE 112 ed i Carabinieri della Stazione di Papigno, in servizio di pattuglia proprio con compiti di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, hanno individuato nel parcheggio di un supermercato del capoluogo sia l’utilitaria che una donna che attendeva nei suoi pressi: l’immediata perquisizione del veicolo ha consentito il rinvenimento dell’intera refurtiva. Nel frattempo, le due complici, che alla vista dei Carabinieri si erano allontanate a piedi, hanno preso un taxi per farsi accompagnare alla stazione ferroviaria: qui hanno però trovato ad attenderle una pattuglia della Sezione Radiomobile, che le ha bloccate ed identificate.

Per le tre, già gravate da precedenti penali specifici, è così scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato in concorso; nei loro confronti è stata anche avviata la pratica amministrativa per l’irrogazione della misura di prevenzione del divieto di ritorno nel comune di Terni. La merce asportata è stata invece restituita agli aventi diritto.

Il procedimento è pendente in fase di indagini preliminari e sino ad eventuale condanna irrevocabile le indagate devono ritenersi innocenti.