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Il tutto si è svolto all’interno di un noto bar di un comune della Bassa Sabina, dove un 50enne italiano, poi scoperto essere pluripregiudicato, nuovo della zona, è entrato con atteggiamento sospetto e guardingo, attirando l’attenzione degli altri avventori.

L’uomo, senza richiedere alcuna consumazione, si è diretto con fare minaccioso verso uno dei clienti del bar.

Il titolare del locale, preoccupato di quello che sarebbe potuto succedere, ha contattato, tramite il Numero Unico di Emergenza 112, la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto, il cui operatore, comprendendo immediatamente la gravità del fatto concitatamente rappresentatogli al telefono, ha subito disposto l’intervento delle pattuglie in quel momento presenti in zona.

Dopo pochissimi minuti, sono giunti sul posto i militari dell’Aliquota Radiomobile e della Stazione di Poggio Mirteto, i quali, entrati nel bar, hanno immediatamente individuato la persona segnalata che è stata bloccata con celerità proprio per evitare qualsiasi potenziale reazione.

Gli iniziali sospetti circa la pericolosità dell’uomo sono stati confermati nel momento in cui i militari hanno rinvenuto, occultata all’interno dei pantaloni, una pistola di marca “Beretta”, con matricola abrasa (già pronta al fuoco poiché trovata con il colpo in canna, col cane armato e ulteriori cartucce nel caricatore), immediatamente presa in custodia dagli operanti e sottoposta a sequestro.

Gli ulteriori accertamenti hanno consentito di appurare che, in quello stesso momento, all’interno del bar, era presente un’altra persona con la quale l’uomo fermato, poche ore prima, aveva avuto una discussione verbale per futili motivi. Nell’occasione solo il tempestivo intervento dei militari ha scongiurato ben peggiori conseguenze.

L’uomo, immediatamente tratto in arresto e condotto presso la Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto per ulteriori accertamenti, è stato successivamente sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione come disposto dal Magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti.

Dovrà ora rispondere del reato di detenzione e porto di arma clandestina.

Si dà atto, come di consueto, che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.