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E’ stata la donna, impaurita, a chiamare il 112 perché il suo ex-compagno stazionava già da tempo davanti al portone di casa, suonando insistentemente il campanello.
E’ stato portato in questura per l’identificazione da cui sono emersi numerosi precedenti penali a suo carico: invasione di terreni o di edifici, immigrazione clandestina, reati contro la fede pubblica, contro il patrimonio, percosse, stupefacenti, reati commessi con diversi alias ed attualmente sottoposto ad un ammonimento del Questore di Venezia.
Da quando l’aveva lasciato, dopo essere stata picchiata, l’uomo l’aveva tempestata di messaggi – anche con minacce di morte a lei e alla sua famiglia – e numerose volte aveva stazionato sotto al suo portone, suonando il campanello, dicendole che voleva tornare con lei.
A metà febbraio la donna aveva alla fine deciso di incontrarlo, ma mentre la prima volta l’incontro era stato normale, la seconda volta l’aveva colpita al volto, prendendola per i capelli. Lunedì la donna, esausta, ha deciso di rivolgersi alla Polizia di Stato, che su disposizione del PM di turno l’ha arrestato per atti persecutori e portato al carcere di Sabbione.