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“L’interessamento dell’amministrazione comunale, socio di maggioranza dell’azienda multiservizi territoriale ASM, è, a nostro avviso, lecito ed anche importante, purché si affrontino i problemi di natura tecnica rifuggendo da polemiche non utili agli obiettivi di miglioramento del servizio di ASM”. Lo dichiarano in una nota congiunta Claudio Cipolla, segretario generale della Cgil di Terni, Giorgio Lucci, per la Fp Cgil Terni, e Stefano Ribelli, segretario generale Filctem Cgil Terni.
“Riteniamo in particolar modo non utili dichiarazioni su presunte liquidazioni aziendali che non fanno il bene di chi ogni giorno si impegna sul campo per offrire un servizio – continuano i sindacalisti – tanto meno utili ai cittadini che in questo modo non ne hanno una chiara percezione. A nostro avviso il Comune come socio di maggioranza dovrebbe lavorare per l’interesse del territorio e quindi per incidere sulle scelte strategiche dell’azienda”.
La Cgil sottolinea che il servizio di ritiro degli ingombranti, oggetto delle polemiche di questi giorni, è attivo da decenni ed ha sempre funzionato egregiamente. “Per chiarezza – spiegano dal sindacato – il cittadino, con una semplice mail, può richiedere gratuitamente il ritiro di oggetti e suppellettili dismessi e successivamente Asm, tramite un proprio ufficio, provvede a fissare un appuntamento per il ritiro. Il servizio, attivo dal lunedì al sabato effettua oltre 100 ritiri a settimana sempre con la fondamentale collaborazione del cittadino che deve conferire negli orari previsti e solamente gli oggetti segnalati”.
“Detto ciò – continuano Cipolla, Lucci e Ribelli – a nostro avviso, l’amministrazione Comunale dovrebbe focalizzarsi sui reali problemi e sulle prospettive di ASM, a partire dalla discussione del piano industriale. Servirebbe chiarire, dopo un anno dall’ingresso di Acea, le prospettive industriali, gli investimenti impiantistici, gli investimenti nel rinnovo del parco mezzi, il miglioramento del servizio, le questioni occupazionali, sapendo che ad oggi in tutti i settori c’è carenza di organici”.
Esempio lampante di quanto ciò sia necessario, secondo la Cgil, sono le difficoltà di lavoratrici e lavoratori che operano in tutti i servizi, sia dell’igiene ambientale, sia del gas, acqua ed elettrico. “Come è noto il servizio di raccolta differenziata necessita di un organico adeguato – rimarcano ancora dalla Cgil – considerando anche che le modalità di raccolta, prettamente manuali influiscono fortemente sulle problematiche legate alla salute del sistema muscolo-scheletrico del personale, prova ne è un numero elevato di limitazioni funzionali”.
Su tutti questi temi il sindacato ha aperto un confronto con l’Azienda. In particolar modo, sul tema riferito agli organici. “Stiamo verificando e chiediamo la possibilità di effettuare la stabilizzazione di una seconda tranche di lavoratori attualmente in somministrazione entro l’anno in corso – scrivono ancora Cgil, Fp e Filctem – Parallelamente vogliamo concordare un piano di assunzioni che vada oltre quello che prevede il turnover di personale prossimo alla pensione”.
“È proprio in questa direzione che auspichiamo un interessamento reale della politica di maggioranza e opposizione – concludono dalla Cgil – affinché questa azienda, che è un patrimonio del territorio, possa in futuro essere sempre di più efficiente nel gestire i servizi con un’auspicabile riduzione dei costi per i cittadini ed allo stesso tempo essere un punto di riferimento occupazionale e di sviluppo per il territorio”.